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“Giovanni Paolo II? Emanava calore dal suo corpo. Un vero, grande santo”: lo conferma in questa intervista che ci ha rilasciato il notissimo virologo prof. Giulio Tarro, già candidato al Nobel che, dopo l’ attentato del 13 Maggio 1981, salvò la vita al Papa polacco.

Professor Tarro: lei ha avuto la grande responsabilità, ma anche il privilegio di curare San Giovanni Paolo II.  Come  avvenne?

“Dopo l’attentato del 13 Maggio 1981 il Papa aveva perduto molto sangue, quasi tre litri e si rese necessaria di urgenza una trasfusione prima della chirurgia. Era ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma”.

E allora? L’intervento andò bene…

“L’intervento fu perfetto. Tuttavia, per la trasfusione, sopravvennero delle complicanze. Insomma, il quadro clinico cominciò a complicarsi”.

Che successe?

“Mi  chiamò  un sacerdote polacco, il suo segretario, ed arrivai in fretta a Roma e mi accorsi che  stava molto male. Non ci pensai su e decisi di curare l’infezione, di natura virale, con l’interferone. Fortunatamente il Papa si riprese ed ebbe vita lunga. Insomma, grazie a Dio, ho salvato la vita di Giovanni Paolo II, quella stessa vita messa in pericolo dal killer”.

L’ha ringraziata?

“Il ringraziamento più grande è stato la sua amicizia. Tuttavia le rivelo una cosa”.

Avanti…

“Giovanni Paolo II emanava dal suo corpo un calore-energia inspiegabile dal punto di vista medico. Mi ha stretto la mia mano tra le sue e ho provato quello che si chiama, in gergo medico, prana articolare, in grado di cancellare il dolore fisico”.

Lo ha rivisto?

“Molte volte anche con i  miei nipotini di allora e mi ha regalato  vari rosari invitandomi a recitarli per la Chiesa che a suo dire avrebbe vissuto tempi difficili, specie per i sacramenti. Non riuscii a comprendere, ma mi disse di difendere gelosamente l’ eucarestia da momenti in cui questa sarebbe stata profanata o anche negata”.

Un giornale le creò una specie di incidente diplomatico

“Un quotidiano mi attribuì di aver criticato il Policlinico Gemelli, una falsità. Ne parlai con i sacerdoti polacchi  vicini al Papa e capirono che non era vero. Ho sempre apprezzato il clero della Polonia e il senso cattolico di quella gente. E per me, la Chiesa che è Maestra e non sbaglia lo ha confermato, Giovanni Paolo II era santo sin da allora, un uomo grande ed immenso”.

Veniamo al presente. Pensa che  si possano riaprire le messe al culto con i fedeli?

“Certamente, con accorgimenti quali mascherine e distanziamento sociale non vedo perché no. Basta evitare gli assembramenti e ritengo che una metropolitana o supermercato siano più insidiosi di una  chiesa”.

Lei avrebbe chiuso le messe al popolo?

“No. Le avrei lasciate aperte, magari con accorgimenti. Qui ho notato troppa prudenza da parte dei vescovi italiani. Ricordo che anche dal punto di vista della salute la fede fa bene”.

Comunione come?

“Meglio sulla mano in questo momento, più igienica”.

Coronavirus, si è esagerato?

“Per me sì. Dalle statistiche emerge che solo una minima parte di decessi sono attribuibili a causa diretta del Covid 19. E penso che in due mesi questo virus potrebbe esaurirsi”.

Anziani di sessanta anni in casa?

“Se sono sani, perché farli stare a casa? Sole, aria e mare fanno bene, con buon senso e precauzioni”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Esclusivo. “Giovanni Paolo II emanava dal corpo un calore inspiegabile dal punto di vista medico””
  1. Lasciateci vivere senza tante b….la vita è già complicata quando è normale pensa un po adesso che tutti vogliono insegnarti a vivere .tanto la gente dopo un po torna tale e quale …

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