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La Fede Quotidiana pubblica l’intervento integrale, senza censure, dell’europarlamentare di Forza Italia Elisabetta Gardini, in occasione della seconda giornata del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona (30 marzo 2019).

Elisabetta Gardini, padovana, classe 1956, è stata un’attrice teatrale e conduttrice televisiva ma adesso è attiva in politica nell’ambito del centro-destra.

Nel 2004 la Gardini ha lascia il teatro e la televisione per riprendere, dopo l’esperienza con il Patto per l’Italia (si era candidata nel 1994 nel Patto Segni, ma fu sconfitta da Emma Bonino), il suo percorso politico candidandosi con Forza Italia alle Europee. Le 34.000 preferenze che raccolse con appena quattro settimane di campagna elettorale persuaserono Silvio Berlusconi a nominarla portavoce nazionale del partito. Alle Regionali del 2005 venne eletta consigliere regionale in Veneto, entrando nella commissione Cultura. Alle elezioni politiche del 2006 è stata eletta alla Camera. Dal 2008 ha ricoperto l’incarico di europarlamentare, subentrata come prima dei non eletti di Forza Italia al seggio lasciato libero a Strasburgo da Renato Brunetta, dimessosi per incompatibilità con l’incarico ministeriale.

Alle Elezioni europee del 2009 la Gardini è stata rieletta nella lista del Popolo della Libertà con 79.024 preferenze nella Circoscrizione Italia nord-orientale.

Il 16 aprile 2014 è stata ufficialmente candidata, alle Elezioni europee del 2014, come capolista di Forza Italia nella Circoscrizione Italia nord-orientale (Emilia Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige e Veneto). Con 67.888 preferenze Gardini è risultata la prima nella Circoscrizione Nord Est per FI venendo rieletta. Il 1º luglio del 2014 gli eurodeputati del suo partito l’hanno scelta all’unanimità come capo delegazione all’interno del gruppo del Ppe.

 

3 pensiero su “Elisabetta Gardini: “A Verona mancava chi non ha il coraggio di sfidare l’ideologia imperante””
  1. Bravissima. L’approvo e la incoraggio. La latitanza di Vescovi e Parrocchie al Congresso di Verona (il Papa ha solo farfugliato ripetendo come un pappagallo quanto aveva già detto il suo padrone) mi ha amareggiato non poco. Io non li ho visti, o se dicono che c’erano, erano invisibili. Durante il Congresso ho sentito parole sempre più preoccupate sulla grave crisi di denatalità, crisi che non è ovviamente da attribuire a Dio ma a noi, al nostro dover fare più figli, e sappiamo come: non certo con i preservativi o affitti, ma con l’amore tra papà e mamma, luogo dell’Amore fecondo di Dio. Eppure vi è una parte autorevole della Chiesa (Vescovi e Teologi incoerenti ma ascoltati) che, in piena crisi, vanno “aggiornandosi” e “aprendosi” a convivenze innaturali, concepimento in alambicco, contraccettivi, libera scelta di genere, ecc. Istintivamente, per analogia, il mio pensiero è passato alla grave carenza dei Sacerdoti. Crisi di vocazioni, si dice. Anche questa una grave denatalità. Di nuovo pochi figli ma questa volta dal grembo della Chiesa. E la Chiesa che fa? Si “aggiorna” e “si apre costruendo ponti”: pastorale della strada, chiese trasformate in pizzerie, liturgie creative e pop, sacerdoti con due vocazioni (sacerdozio e matrimonio) quando non “pastori e pastore di altre confessioni” cristiane! Ma che vanno facendo i Pastori della Chiesa? Possono mai sperare di uscire da questa grave sua sterilità e ritrovare la sua maternità ricorrendo a tali soluzioni? Stolti e sciocchi! Ecco perché il mio incoraggiamento. Lo dica pure ai Parroci e Sacerdoti che incontra, incoerenti e illusi! E lo dica con vigore, non solo nella “sostanza” ma anche nei “modi”!

  2. Oggi se non convivi,o hai figli fuori dal matrimonio, o sei divorziato/a, e risposato/a, non puoi parlare mica di famiglia …….

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