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Oggi la Chiesa onora i genitori della Madonna. La tradizione ci ha trasmesso anche i loro nomi: Gioacchino ed Anna. I Vangeli non dicono niente per quella scelta che gli autori hanno fatto, di farci conoscere solo quelle cose che ci aiutassero a credere. Perciò dobbiamo risalire dagli “atteggiamenti” di Maria per capire quale formazione avesse e, di conseguenza, capire la personalità dei suoi genitori, forti di quel detto latino: “talis Pater o mater, talis filius o filia“.

Maria manifesta grandi doti umane e spirituali: dall’umiltà alla solidarietà; dalla fede profonda in Dio alla volontà di adempierla. Questo spiega il suo “eccomi”, la visita a Santa Elisabetta, l’attenzione per gli sposi di Cana di Galilea, la ricerca del Figlio, quando i vicini le riferiscono che “è uscito fuori di sé”.

Dietro Maria due genitori fantastici. Una volta anche nelle nostre famiglie era pure così. La nostra carta di identità era la risposta alla domanda: “di chi sei figlio? A chi appartieni?”. La risposta era, oppure no, una garanzia.

Oggi tali genitori diventano sempre più rari. Non tanto perché sono cambiati i tempi, ma principalmente perché si è bloccato il processo di formazione che una volta i genitori rivendicavano come loro esclusivo diritto, facendosi solo aiutare dalle istituzioni.

Oggi la famiglia si è disgregata, di ogni erba si vuole fare famiglia; da educatori si vuole diventare “amici”; lo stile di vita non sta ai principi, ma lo si coglie dai social, ove il permissivismo impera, la moralità manca e l’egoismo regola i comportamenti. Si è vuoti e si creano vuoti a perdere.

Chi tira le fila della politica, della cultura, dell’economia e dei metodi di vita non ha interesse ai valori umani e spirituali, ma ha un disegno ben preciso: “scompaginare” per dominare e così imporre la propria dittatura. Per far ciò si esalta una pseudo libertà dove non c’è etica; si tende a confondere la vera forma di “famiglia” e si rende precaria l’esistenza.

Allora tutto diventa “instabile”: dal lavoro, agli affetti e a tutti gli stili di vita. I cattolici sembrano avere un sonno soporifero che li rende estranei a tutta una problematica negativa che sta sconvolgendo la nostra società.

Padre Antonio Nuara

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