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“Caro Dott. Franco, – scrive Benedetto XVI – mi ha commosso che tanti lettori del Suo giornale desiderino sapere come trascorro quest’ultimo periodo della mia vita. Posso solo dire a riguardo che, nel lento scemare delle forze fisiche, interiormente sono in pellegrinaggio verso Casa. E’ una grande grazia per me essere circondato, in quest’ultimo pezzo di strada a volte un po’ faticoso, da un amore e una bontà tali che non avrei potuto immaginare. In questo senso, considero anche la domanda dei Suoi lettori come accompagnamento per un tratto. Per questo non posso far altro – conclude Benedetto XVI – che ringraziare, nell’assicurare da parte mia a voi tutti la mia preghiera. Cordiali saluti, Benedetto XVI”.

E’ questo il contenuto di una breve lettera che il già Papa Benedetto XVI ha fatto recapitare  «Urgente a mano» alla sede romana del Corriere direttamente dal «Monastero Mater Ecclesiae, V-120 Città del Vaticano», l’eremo dentro le Sacre Mura dove Benedetto XVI si è ritirato da quando si dimise, esattamente cinque anni fa, l’11 febbraio del 2013.

Benedetto XVI è stato l’8º pontefice a rinunciare al ministero petrino, se si considerano unicamente i casi dei papi Clemente I, Ponziano, Silverio, Benedetto IX, Gregorio VI, Celestino V e Gregorio XII, di cui si hanno fonti storiche certe o molto attendibili.

Benedetto XVI è stato il 265º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 7º sovrano dello Stato della Città del Vaticano, primate d’Italia, oltre agli altri titoli propri del romano pontefice (è stato anche il 7º pontefice tedesco nella storia della Chiesa cattolica).

 

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