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Un sacerdote della diocesi  di  San Rafael, in Argentina è  stato  sospeso  dopo  aver  attaccato fisicamente  il  vescovo Eduardo  María  Taussig  durante una discussione sulla chiusura del seminario  locale.

Padre Camilo  Dib, dunque, è finito sotto inchiesta. Nei giorni precedenti il Natale il vescovo Taussig ha fatto una visita pastorale per spiegare la controversa chiusura del seminario nel luglio 2020, che ha scatenato una serie di proteste da parte dei cattolici locali. Un gruppo di manifestanti, tra sacerdoti e laici, ha interrotto la messa celebrata dal vescovo Taussig e un manifestante aveva tagliato le gomme del veicolo del vescovo, costringendolo ad aspettare un altro veicolo mentre affrontava i manifestanti.

Secondo la dichiarazione della diocesi, “padre Dib ha perso il controllo di sè stesso e improvvisamente ha attaccato violentemente il vescovo. Come conseguenza di questo primo attacco, la sedia in cui era seduto il vescovo era rotta. I presenti hanno cercato di fermare la furia del sacerdote che, nonostante tutto, ha cercato ancora una volta di attaccare il vescovo che, grazie a Dio, riusciva ad essere difeso da uno dei partecipanti all’incontro, ritirandosi dall’ufficio in cui si trovavano”.

“Quando tutto sembrava essersi calmato”, continua la dichiarazione, “padre Camilo Dib si è fatto di nuovo furioso e, fuori controllo, ha cercato di attaccare ancora una volta il vescovo che si era ritirato nella sala da pranzo diocesana. I presenti sono stati in grado di impedire a padre Dib di avvicinarsi al vescovo e peggiorare le cose. Quindi, il parroco di Nuestra Señora del Carmen di Malargue, padre Alejandro Casado, intervenne e accompagnò l’aggressore fuori dalla casa diocesana e lo portò al suo veicolo.

La diocesi ha spiegato che la sospensione di padre Dib da tutti i suoi doveri sacerdotali si basa sul codice 1370 del Codice di Diritto Canonico, che stabilisce che “una persona che usa la forza fisica contro il Romano Pontefice incorre in una scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica; se è un chierico, un’altra pena, che non esclude il licenziamento dallo stato clericale, può essere aggiunta in base alla gravità del delitto. Una persona che lo fa contro un vescovo incorre in un interdetto latae sententiae e, se è un chierico, anche una sospensione latae sententiae.”

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