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“Una Chiesa che si muove insieme, che si fa prossima, che ascolta. Una Chiesa in cui la vera autorità è quella del servizio e che fa proprie, con affettuosa condivisione, le gioie e le speranze, i dolori e le angosce della famiglia umana”.

Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, in un editoriale per “Avvenire” all’indomani delle parole del Papa che sollecitano un Sinodo nazionale per la Chiesa italiana: “Siamo chiamati a una nuova responsabilità, da vivere con apertura di spirito e gioia che si rinnova e si comunica, avendo come riferimento l’Evangelii gaudium che va considerata una sorta di magna charta del nostro agire ecclesiale. Quindi tornare a Firenze non è un cammino a ritroso; non è una tappa indietro rispetto a un percorso intrapreso; non è semplice memoria di un evento. È qui che risiede lo scatto in avanti domandato a tutta la Chiesa italiana da papa Francesco”.

A Firenze, ricorda il cardinale, “c’è stata l’intuizione: non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo soffocarla o tradirla. È vero: sono passati cinque anni. Forse, come spesso succede nella vita, gli avvenimenti ci hanno travolto – e l’attuale emergenza sanitaria, in tal senso, insegna tantissimo –, ma adesso è tempo di avviare questo processo dal basso verso l’alto e dall’alto verso il basso, con il coinvolgimento di tutto il popolo di Dio e, in particolare, dei laici”. “Siamo consapevoli, come pastori delle nostre Chiese, che la vitalità delle comunità, provata dalla pandemia, ha bisogno di essere rigenerata. Adulti, anziani, giovani, ragazzi, presbiteri e laici… tutti dobbiamo imparare a prenderci cura gli uni degli altri – conclude il card. Bassetti – per dare corpo al Vangelo. Non è un sogno, ma un cammino ben preciso in piena comunione con Papa Francesco”. (SIR)

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