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La Fede Quotidiana ospita il breve commento del giovane teologo Matteo Orlando* alle liturgie (Liturgia delle Ore e Liturgia della Parola) di oggi, 26 Febbraio 2018.

 

Nella liturgia di oggi, 26 Febbraio 2018, lunedì della II settimana di Quaresima, il Vangelo (Lc 6,36-38) ci invita a perdonare per essere perdonati. Gesù ci indica quattro modi assai pratici di esercitare la misericordia: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati. Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata, colma e traboccante vi sarà versata nel grembo, perché con la misura con la quale misurate, sarà misurato a voi in cambio». A volte siamo tentati di costruirci una morale personale. Per evitarlo, per potere non giudicare e condannare ma praticare la misericordia e il perdono, dobbiamo con umiltà metterci in ascolto e in dialogo con Dio. Liberati dalle seduzioni del peccato possiamo, nella grazia divina, esseri sicuri da ogni turbamento e sorreggere i giovani che hanno perso il senso del peccato ed hanno bisogno d’essere nuovamente evangelizzati.

Nella «Catechesi 3» san Giovanni Crisostomo, facendo un parallelo tra Mosè e Cristo ci spiega: «Tu non hai visto il faraone sommerso con il suo esercito, ma hai visto il diavolo affondare con le sue schiere. I Giudei attraversarono il mare, tu hai sorpassato la morte. Essi furono liberati dagli Egiziani, tu dai demoni. Essi lasciarono una schiavitù barbara, tu la schiavitù molto più triste del peccato. […] Tu invece hai visto il volto di Cristo nella sua gloria. […] tu dopo la morte troverai il cielo. Essi avevano come guida e capo Mosè, noi invece un altro Mosè, lo stesso Dio che ci guida e comanda. […] assistito dal dolcissimo e a lui consustanziale Spirito […] il nostro Mosè leva le mani al cielo e ci procura un cibo eterno […]percuote la mistica tavola e fa sgorgare le fonti dello Spirito. […] accostiamoci con cuore sincero e coscienza pura per ottenere grazia e perdono nel tempo opportuno».

Come hanno fatto i beati (Pietà Della Croce Ortiz Real, Roberto Drury) e i santi (Paola Montal Y Fornes, fondatrice delle Figlie di Maria, Ilario di Magonza, Alessandro patriarca d’Alessandria d’Egitto, Faustiniano, Agricola di Nevers, Vittore, Flaviano I di Como, Dionigi di Augusta, Andrea di Firenze, Porfirio di Gaza) che ricordiamo oggi, 26 Febbraio 2018.

*Matteo Orlando, laurea in Giurisprudenza e Licenza in Teologia Spirituale, è giornalista pubblicista e autore dei volumi Faithbook: La fede cattolica nel tempo dei conigli e Sotto attacco: La scure di revisionisti e censori sui beati e i santi.

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