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L’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice.

“Consegno nelle mani del Santo Padre la rinunzia alla mia consacrazione come vescovo ausiliare dell’arcidiocesi”. Inizia così la lettera di padre Giovanni Salonia, vescovo ausiliare eletto di Palermo, ai presbiteri dell’arcidiocesi, diffusa ieri sera dall’ufficio stampa della diocesi, nella quale spiega le motivazioni che l’hanno condotto a questa scelta.

“Avevo accettato in spirito di servizio ecclesiale questo impegnativo e delicato ufficio, a cui, in modo imprevisto e inaspettato, ero stato chiamato – scrive padre Salonia -. Tale nomina, mentre in tanti aveva suscitato sentimenti di gioia e di speranza, in qualcun altro ha provocato intensi sentimenti negativi, con attacchi nei miei confronti infondati, calunniosi e inconsistenti, ma che potrebbero diventare oggetto di diverse forme di strumentalizzazione, anche di tipo mediatico”. “Iniziare un servizio ecclesiale in un tale clima – confida il religioso – mi avrebbe sottratto energie e serenità nel portare avanti il ministero a cui ero chiamato e, ancor più, avrebbe turbato la serenità e la gioia della comunità ecclesiale”.

Per tali ragioni, scrive ancora padre Salonia, “con la libertà interiore di chi mette in secondo piano i propri diritti pur di servire la Chiesa e con lo stesso amore ecclesiale con cui avevo accettato la nomina, ho deciso di rinunciare alla consacrazione episcopale. Non voglio in alcun modo che l’esercizio del mio ministero possa essere inquinato. Rassicuro coloro che potrebbero restare delusi della mia rinuncia: conservo viva e intatta la disponibilità a collaborare sempre, per quel che può essere utile, alla ‘edificazione del Corpo di Cristo’ che è la Chiesa”.

Dopo aver ringraziato mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo, “per la stima e l’affetto” dimostrati, il frate cappuccino ha assicurato che collaborerà al suo servizio pastorale “mediante la preghiera e la chiamata all’aiuto apostolico”. Parole di stima e affetto anche per i presbiteri della diocesi, poi il desiderio di “entrare in un clima di silenzio e di riflessione”. “La Vergine Maria, che è di tutti Madre, ci indichi la strada sempre difficile della verità e della fraternità e custodisca i nostri cammini personali ed ecclesiali”, conclude padre Salonia. (SIR)

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