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“Hanno colpito in un giorno altamente simbolico per i cristiani. Vogliono fermare il dialogo con l’Islam.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana padre Bernardo Cervellera, direttore di Asianews.

Padre Cervellera, in Egitto due vili attentati a chiese copte. Quale lo scopo?

“ Intanto manifestiamo e gridiamo il nostro sdegno davanti ad atti tanto vili e di barbara violenza. Ritengo che lo scopo di queste efferate azioni sia quello di fermare o rallentare il dialogo con l’ islam”.

Spieghi meglio…

“ Colpire i cristiani in quel modo tanto sanguinoso e plateale è un preciso segno dell’ isis e della frange estremiste del’ islam che sono molto preoccupate della ripresa del dialogo tra cristiani e mondo islamico moderato. Tali segni di distensione, come lo è la visita del Papa in Egitto, non fanno dormire sonni sereni  alle parti più oltranziste del monso musulmano, quelle che leggono e interpretano il Corano in maniera distorta e violenta. Allora questa  componente, con attentati e fatti criminosi, vuole stoppare il dialogo. Gli  ultimi eventi dell’ Egitto vanno letti in questa ottica”.

Perchè hanno colpito proprio alla Domenica delle Palme?

“ Non vi è dubbio che abbiano scelto quella data e dunque colpito in una giornata molto simbolica per i cristiani e questo dimostra la pervicacia e la insidiosità del fenomeno. Mettere bombe e falciare vittime la Domenica della Palme fa sicuramente notizia e  clamore ed è proprio quello che cercavano. Hanno scelto un momento ed un giorno molto significativo”.

Il Papa presto sarà in Egitto, che possiamo aspettarci dal viaggio?

“ Nulla di immediato certamente. Tuttavia è una conferma del passetto in avanti sulla via del dialogo necessario con l’ islam. Il Papa sa bene che lui apre un processo, ma tale processo è molto lungo e difficile,non porta subito a risultati immediati . Bisogna aspettare. Bene ha fatto il Papa a non rinviare la visita”.

La persecuzione ai cristiani in terre orientali è ormai evidente…

“ Certamente che lo sono. Lo ha detto tante volte il Papa e le ha denunciate con forza. Tuttavia, sul punto, anche il mondo occidentale ha le sue responsabilità.  Assieme agli operatori di morte e del terrore, bisogna denunciare quei signori occidentali che commerciano in armi e dunque vivono sia sulle persecuzioni ai cristiani che sulla divisione con l’ islam”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Padre Bernardo Cervellera: “L’Isis non vuole la pace tra cristiani e musulmani””
  1. Con tutto il rispetto per le parole di questo sacerdote, io resto dell’idea che l’Isis abbia più a che fare con l’Occidente che col mondo islamico. Certo è vero, quei maledetti tagliagole si rifanno al Corano e predicano la guerra santa; tuttavia sembra che nessuno riesca ad andare oltre e a cercare di scoprire chi o cosa ci sia realmente dietro. 1 Isis sta per “Iside”, divinità egizia molto in voga in diverse logge massoniche. 2 Video, slogan e siti Internet degni delle più procaci campagne pubblicitarie in stile USA. 3 È davvero credibile pensare che in ben 5-6 anni si sia permesso a questa fantomatica “minaccia” di perdurare?! Non erano forse gli USA coloro i quali si apprestarono in gran fretta a dichiarare guerra ad Al Qaeda nel 2003, in nome della sicurezza mondiale?!
    La verità è che in azione vi sono forze ben più grandi di quanto la gente possa immaginare; il mondo intero è in realtà unito contro la Chiesa; solo in apparenza sembrano divisi; Isis, globalisti, massoneria, sono tante facce di un unica medaglia.

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