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“Se il Primate di Polonia ha solidi argomenti li dica, se ha dati  vada avanti, ma se non ha nulla chieda scusa”: lo dice padre Andrezej Wodka, Presidente dell’ Avepro, entrando nella brutta polemica che da qualche giorno agita la Chiesa polacca. Che cosa è accaduto. Il Primate di Polonia Mons. Polak ha invocato l’aiuto del Papa su presunte voci di favoreggiamento della pedofilia riguardanti Monsignor Janiak. In verità, il pandemonio è venuto fuori da un film del fratelli Sekielski dal titolo “Giocare a nascondino” che è la seconda parte di un loro precedente lavoro dello scorso anno che non riscosse grande successo. E non è affatto casuale che si sia scelto questo momento, le celebrazioni del 100 anni dalla nascita di Giovanni Paolo II per colpire la Chiesa polacca e le elezioni politiche. Abbiamo intervistato Padre Wodka.

Che cosa sta accadendo?

“Trovo tutto  molto strano. Questi signori, liberal ed aggressivi, già l’anno scorso avevano attaccato la chiesa della Polonia con altro film, ci  riprovano adesso e  metto la cosa in relazione sia alle celebrazioni per Giovanni Paolo II, sia alle elezioni politiche che poi sono state rinviate di poco. La tesi che questi soggetti vogliono portare avanti è questa: voi Chiesa non avete alcuna autorità di parlare, di dire la vostra visto che siate uguali o peggio degli altri e allora dovete tacere. E’ un vero attacco alla Chiesa polacca. Conosciamo questi due signori, esperti manipolatori. Ricordo però che i polacchi sono intelligenti e il primo film, dopo un certo clamore, non ebbe alcun riscontro. Chi sputa in cielo addosso gli torna. E’ solo una brutta e violenta regia, maggiormente vergognosa nel tempo in cui celebriamo Giovanni Paolo II”.

Il Primate ha invocato l’aiuto del Papa…

“Resto dell’idea che per motivi meramente politici, anche Radio Maryja è  attaccata, è sorta questa iniziativa. Non credo che la chiesa, men che meno quella del nostro Paese, sia una specie di luogo del terrore, si veda quanto piuttosto accade nelle case o altre istituzioni e non è pensabile dare credito a lavori brutali e disonesti come questo. Noi non ci facciamo intimidire e andiamo avanti sulla scia di Giovanni Paolo II. In quanto al Primate che si è rivolto al Papa: libero di farlo se ha dati, faccia pure e li illustri a tutti. Ma se non li ha, chieda scusa. Non è la prima volta che sacerdoti sono calunniati per nulla”.

Bruno Volpe

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