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“Il vero eroismo da  sottolineare non è quello di chi sceglie la morte, ma di chi assiste con coraggio ed amore i malati gravi o terminali.” Lo dice a La Fede Quotidiana Monsignor Giancarlo Bregantini vescovo di Campobasso-Bojano, commentando la legge sul fine vita recentemente approvata in prima lettura dalla Camera.

Eccellenza, la Camera ha approvato la legge sul fine vita, quale la sua opinione?

” Con questa legge si potrà aprire una porta molto pericolosa. Penso che il lato negativo maggiormente insidioso sia di natura psicologica”.

Si spieghi…

” Voglio dire che questa legge, da rivedere e modificare in tante parti, cambia anche implicitamente il modo di guardare alla vita e alla morte. Bisogna sempre e comunque riconoscere il valore sacro della vita in ogni stato e grado, dalla nascita sino alla fine naturale e nessuno ha il diritto di farsene padrone. Questa legge lascia credere che nel nome di una falsa pietà, sia lecito e persino giusto, dare la morte ad un individuo”.

Che tipo di legge è?

” Certamente sorretta da una ispirazione ideologica, parte da un presupposto di tale natura e  sia detto, fa entrare nel nostro ordinamento l’ eutanasia, neppure troppo camuffata. Dal legislatore sarebbe lecito attendersi ben altro”.

Che cosa?

” Lo Stato non ha il diritto, specie morale, di incentivare la cultura della morte e dello scarto, ma  incoraggi la vita in tutte le sue forme. Al posto di spingere in questa direzione, l’ ordinamento dovrebbe aiutare  economicamente  e con ausili, le famiglie che hanno un malato grave o terminale. Questa sarebbe vera umanità. Si sostengano le famiglie in difficoltà con aiuti economici per letti, cure mediche, apparecchiature. Il vero eroismo da sottolineare  non è quello di scegliere o peggio ancora incoraggiare la morte, ma è quello di assistere con coraggio ed amore i malati e le loro famiglie, dandogli  appoggio e  conforto economico”.

Un punto dolente della legge è l’assimilazione di idratazione ed alimentazione alle cure mediche…

” Un errore. Negare acqua e cibo è un atto di cattiveria senza pari. Ai parlamentari che hanno votato questa parte dico: vorreste che acqua e cibo fossero tolt a voi? E’ una legge che nasce da una deriva ideologica. Invece di aiutare e di esaltare il dj Fabo, occorrerebbe premiare le tante famiglie eroiche che curano silenziosamente i loro malati. Loro meritano di finire nei tg o sui giornali”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Monsignor Bregantini: “Biotestamento, togliere acqua e cibo atto di cattiveria senza pari””

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