Uno storico della Chiesa dell’Università Villanova di Filadelfia, l’italiano Massimo Faggioli, ha scritto che tre vescovi statunitensi sono “devoti scismatici” che cercano di sminuire l’autorità di Papa Francesco.
Dopo aver scritto di un presunto passaggio dagli atei devoti dei primi anni 2000 agli “scismatici devoti” di oggi, Faggioli, pur di attaccare Trump e Salvini, ha scritto che ai nostri giorni gli “scismatici devoti” sarebbero “devoti nel senso che mostrano pubblicamente la loro preferenza per una chiesa tradizionalista e le sue devozioni, come il rosario. Sono scismatici perché promuovono apertamente l’indebolimento del vescovo di Roma tra i fedeli cattolici “. Così ha sostenuto Massimo Faggioli in un saggio del 16 luglio per La Croix, assolvendo invece la condotta dei cattolici che veramente si opposero ai Papi nel 20° secolo, come Yves Congar e Marie-Dominique Chenu prima del Concilio Vaticano II, o i teologi della liberazione dagli anni ’80 ad oggi, definendoli fautori di un “leale dissenso”, tacciando, invece gli scismatici lefebvriani come “reazionari”, e spesso “apertamente fascisti”.
Lo storico progressista Faggioli ha citato nella sua personale “scomunica” i tre vescovi statunitensi Charles Chaput (arcivescovo di Filadelfia), Salvatore Cordileone (arcivescovo di San Francisco) e Joseph Strickland (il vescovo di Tyler, in Texas). Lo storico ha detto che gli “istinti scismatici” di questi vescovi si sarebbero manifestati nell’agosto 2018, quando si sono schierati con l’arcivescovo Carlo Maria Viganò, l’ex nunzio apostolico di Washington che ha invitato Francesco a dimettersi.
Contrariamente a quanto sostenuto da Faggioli, invece, Chaput non ha appoggiato le accuse di Viganò, neanche “garantendo” l’integrità di Viganò e anche gli altri due vescovi non si sono dichiarati tout court con Viganò ma hanno chiesto chiarimenti.
Chaput, in particolare, dopo l’elezione di papa Francesco nel 2013 disse che l’elezione lo aveva reso “straordinariamente felice, perché onestamente, è l’uomo che speravo fosse stato eletto papa otto anni fa”. Due anni dopo, Chaput ha ospitato Papa Francesco a Philadelphia per il World Meeting of Families 2015. Riflettendo nel 2018 su quell’incontro, Chaput ha scritto: “il tempo del papa era pieno di potenti momenti pubblici e di profondi incontri intimi ricchi di grazia contrassegnati da uno spirito di misericordia, compassione e carità”.
Per Chaput Papa Francesco “ha ripetutamente sfidato a testimoniare Cristo attraverso azioni concrete: servendo i poveri, aiutando gli immigrati, preservando le famiglie e proteggendo la santità della vita. È il tipo di sfida che possiamo e dobbiamo rispondere con un sì cordiale ogni giorno”.
Nel suo “saggio” Faggioli ha scritto del cattolicesimo “esposto alla manipolazione ideologica da parte di coloro che non si preoccupano veramente del Vangelo, ma che sono più interessati a una particolare cultura politica conservatrice”. Ma tutti e tre i vescovi identificati come “devoti scismatici”, ha spesso sottolineato la sua riluttanza ad allinearsi con un partito politico e hanno costantemente criticato la partigianeria all’interno della Chiesa.
La legge canonica della Chiesa definisce lo scisma, cioè l’accusa che Faggioli rivolge ai tre vescovi, come “il rifiuto di sottomissione al Sommo Pontefice o di comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti”. Come dovremmo definire, invece, uno storico dell’Università di Villanova (il più grande ed antico ateneo cattolico dello Stato della Pennsylvania, situata in Radnor Township, un sobborgo a nord-ovest di Filadelfia) che definisce scismatico il suo Arcivescovo?
ADAM L. OTTER