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Il teologo e professore  padre Salvatore Perrella, uno dei mariologi maggiormente accreditati, teologo dogmatico al Marianum e membro della Pontificia commissione su Medjugorje, “promuove parzialmente” le tesi sostenute da Paolo Brosio nel suo ultimo libro” Il Papa e Medjugorje”. Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana.

Padre Perrella, Brosio sostiene che dietro tanti ostacoli e diffidenze verso la Madonna di  Medjugorje ci sarebbe stato il Kgb sovietico…

” Non amo le dietrologie e il complottismo. Però è vero che quando si  parla di Medjugorje non è insensato pensare che possano esservi stati dietro interessi politici o anche manovre”.

Da parte di chi?

” Trovo verosimile, non dico vero, quello che afferma Brosio. Cioè che Medjugorje poteva dare fastidio per quello che la  Madonna rappresenta, al regime ateo comunista. Quella era un’ area geograficamente sotto l’nflusso sovietico. Per quel sistema ateo ogni manifestazione di fede era pericolosa e andava stroncata e repressa”.

Brosio scrive di ricatti e minacce ai due vescovi  di Mostar…

” Non mi meraviglio più di nulla,  anche questo è verosimile, non vero. Viviamo il periodo dell’ impero del male, prendo  il caso della uccisione della blogger a Malta. In questo tempo il nemico è scatenato, viviamo tutti,  Chiesa inclusa, un momento di confusione nel quale riesce difficile separare il male dal bene. Certamente nella Chiesa ci sono stati tanti momenti come questo, ma l’ attuale lo è di più”.

Pensa che questa confusione, per quello che concerne Medjugorje sia aumentata dopo le recenti dichiarazioni sia del vescovo Peric che di Hoser?

“A mio avviso, entrambi potevano risparmiarsele. Un vescovo deve unire e mai dividere. Se Peric doveva tacere prima dell’ arrivo di Hoser, anche Hoser poteva benissimo tacere, evitando certi giudizi e valutazioni. Probabilmente si è fatto prendere troppo dall’entusiasmo”

Monsignor Hoser ha parlato di luogo di grazia…

” Io non entro e non voglio entrare nel merito teologico . Dico che quando si hanno tante conversioni i frutti positivi esistono e sono anche copiosi, almeno dal punto di vista pastorale”.

Che cosa farà il Papa?

“Lo deciderà lui e nessuno è in grado di dettargli l’agenda. Ricordate che i suoi tempi non sono i nostri. Una cosa è certa. I pellegrini a Medjugorje hanno pieno diritto ad una buona guida pastorale. Non possiamo lasciarli nelle mani delle agenzie di viaggi.  La Chiesa ha il dovere di assisterli”.

Bruno Volpe

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