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La Gazzetta Ufficiale del Governo Regionale Andaluso ha pubblicato il 15 gennaio 2018 la «Ley para garantizar los derechos, la igualdad de trato y no discriminación de las personas LGTBI y sus familiares en Andalucía», cioè la legge che garantisce i diritti, la parità di trattamento e la non discriminazione delle persone LGBTI e le loro famiglie in Andalusia. Queste norme costringeranno tutte le scuole, comprese quelle cattoliche, a insegnare l’ideologia gender. La legge, che ha una sezione dedicata ai media, inizia affermando che “la diversità di genere è una realtà chiara che sta trasformando a grande velocità i modi tradizionali di comprendere le sessualità, le identità e i diritti che ne derivano. Questa trasformazione sta raggiungendo una rapida e progressiva accettazione e riconoscimento sociale, che costringe le istituzioni a regolare questa nuova realtà”.

Poi si aggiunge che “questa legge si basa su una clausola antidiscriminatoria generale per approfondire in modo intersezionale la garanzia dei diritti e la prevenzione degli atteggiamenti LGTBIfobici, sia nella sfera sociale, nella salute, nell’educazione, nel tempo libero e sport, in famiglia o in altre aree”.

Tra le altre questioni, la legge vieta l’uso di «terapie avversive o qualsiasi altra procedura che implichi un tentativo di convertire, annullare o sopprimere l’orientamento sessuale o l’identità di genere auto-percepita».

Nel campo educativo la nuova legge imporrà l’ideologia di genere nelle scuole pubbliche e private. “L’amministrazione della Junta de Andalucía, nell’ambito delle sue competenze, adotterà le misure necessarie per trasformare i contenuti educativi che implicano discriminazione o violenza fisica o psicologica basata sull’orientamento sessuale, l’identità sessuale o l’espressione di genere, garantendo così una scuola per l’inclusione e la diversità, nel campo dell’educazione privata o dell’educazione finanziata con fondi pubblici. I contenuti del materiale educativo utilizzato nella formazione degli studenti promuoveranno il rispetto e la protezione del diritto alla diversità di genere e all’espressione di genere, nonché un’educazione non binaria, che rende visibile la diversità corporale e sessuale e la diversità familiare”. E ancora: “I piani educativi devono contemplare appropriate pedagogie per il riconoscimento e il rispetto dei diritti delle persone LGBTI, nonché per consentire progetti curriculari che contemplano o consentono l’educazione affettiva e di genere-sesso ed evitano e prevengono le discriminazioni. Per questo avranno strumenti, risorse e strategie per educare alla diversità sessuale, al genere e alla famiglia, prevenire il bullismo ed educare al rispetto e all’uguaglianza, educazione formale e non formale, incorporando il curriculum nel contenuto di uguaglianza”.

I centri educativi della comunità autonoma “promuoveranno azioni che consentano di rilevare, prevenire e proteggere le azioni di discriminazione o molestie ed evitare l’invio di contenuti discriminatori nei confronti delle persone LGTBI e dei bambini che fanno parte delle famiglie LGTBI. Questi impegni saranno espressi esplicitamente”.

Il ministero responsabile per l’istruzione non sottoscriverà accordi con centri amministrativi che nei loro piani di studio propongono “discriminazioni verso gli studenti basate sull’orientamento sessuale, l’identità di genere o appartenenza alle famiglie omoparentali”.

Come se non bastasse, “sarà fornita una formazione adeguata agli insegnanti per incorporare la realtà LGTBI e per affrontare in aula l’argomento LGTBI con gli studenti”, “saranno intraprese azioni per promuovere il rispetto e la non discriminazione delle persone LGTBI nei centri educativi, in particolare tra le associazioni dei genitori. Queste azioni avranno un impatto speciale nelle aree rurali”.

Per quanto riguarda l’ambito della salute la legge indica che i minori transgender hanno il diritto ad “un trattamento per un blocco ormonale nella pubertà, secondo criteri clinici stabiliti dalla migliori conoscenze disponibili e raccolti nel processo d’assistenza integrata, e saranno mantenuti adeguatamente aggiornate, in modo da impedire lo sviluppo di caratteristiche sessuali secondarie indesiderate”;  “ricevere un trattamento ormonale incrociato al momento opportuno della pubertà per incoraggiare il loro sviluppo corporeo a corrispondere con quello delle persone della loro età, al fine di promuovere lo sviluppo delle caratteristiche sessuali secondarie desiderate”.

Il testo include una sezione sulle infrazioni e le loro rispettive sanzioni. Sono infrazioni minori “utilizzare o emettere espressioni vessatorie sulla base dell’orientamento sessuale, dell’identità di genere o espressione di genere o incitare alla violenza contro le persone LGBTI o le loro famiglie nella fornitura di servizi pubblici, in qualsiasi media, nei discorsi o dichiarazioni pubbliche o attraverso i social network” o la “mancanza di facilitare il lavoro o rifiutare parzialmente di collaborare con l’azione investigativa dei servizi di ispezione della Junta de Andalucía”. Tra le altre, sono infrazioni gravi: “utilizzare o emettere, ripetutamente, espressioni abusive a causa dell’orientamento sessuale, dell’identità sessuale o dell’espressione di genere o che incitano alla violenza contro le persone LGBTI o le loro famiglie, nella fornitura di servizi pubblici, in qualsiasi forma di comunicazione, nei discorsi o interventi pubblici o attraverso i social network”; “effettuare campagne pubblicitarie o annunci pubblicitari che utilizzano l’immagine dei membri del collettivo LGTBI o dei loro familiari in modo discriminatorio o vessatorio o giustificano o incitano alla violenza”. Sono considerate infrazioni molto gravi: “adottare comportamenti aggressivi o costituire molestia, effettuata secondo l’orientamento ‘sexogenérica’ o l’identità di una persona, che hanno l’effetto di minare la loro dignità, creare un’atmosfera intimidatoria, degradante o offensivo allo stesso ambiente”; “promuovere, giustificare o nascondere con qualsiasi mezzo la discriminazione nei confronti delle persone LGTBI o dei loro parenti, negando la natura della diversità sessuale e dell’identità di genere”; “per promuovere, diffondere o correre con qualsiasi mezzo qualsiasi tipo di terapia per cambiare l’orientamento sessuale e l’identità di genere, al fine di adattarsi a un modello eterosessuale e / o bisessuale”. Le sanzioni, per le infrazioni minori saranno “un avvertimento” o “una multa fino a 6.000 euro”, per le infrazioni gravi ci saranno multe da 6.001 a 60.000 euro. Per le infrazioni molto gravi ci saranno multe da 60,001 a 120.000 euro.

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