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Sono più di un milione e mezzo i giovani nati in Italia da genitori stranieri, o che sono arrivati qui da piccoli e hanno messo radici in quello che considerano il “loro” Paese. Le nuove generazioni sono un punto di incontro tra mondi diversi, spesso lontani, che in seguito ai flussi migratori sono diventati vicini. Sempre meno “stranieri figli di stranieri”, sempre più “nuovi italiani”. Un universo complesso che vive nel segno della contaminazione, non riducibile a stereotipi e luoghi comuni. E che vuole vivere da protagonista dentro una società multietnica, con la quale tutti dobbiamo fare i conti.
I “nuovi italiani” quali legami mantengono con le tradizioni ereditate dai genitori e dalle terre di cui sono originari?
Quali vincoli stringono con i valori delle società in cui stanno crescendo?
Che ruolo giocano nella costruzione della loro identità la famiglia, la scuola e gli altri ambienti in cui vivono?
Per rispondere a queste e altre domande l’Ipsia “Giovanni Giorgi” di Verona, prima scuola in tutto il Veneto, ha organizzato la mostra multimediale gratuita dal titolo “Nuove generazioni – I volti giovani dell’Italia multietnica”, a cura del gruppo “Ragazzi al centro – anticyberbullismo” della scuola, tra le prime scuole in Veneto per quanto riguarda il numero di studenti che ottengono un lavoro al termine dei cinque anni di studio.

La mostra sarà ospitata fino al 30 novembre presso la grande aula mensa della sede centrale dell’Istituto e, oltre altre scuole interessate, è aperta anche ai singoli cittadini che desiderano visitarla.

La mostra si avvale dell’ausilio di pannelli, testi, immagini, postazioni video, supporti ricchi di testimonianze raccolte in tutta Italia, che propongono un viaggio dentro gli ambienti in cui vivono questi giovani: scuola, famiglia, luoghi di aggregazione. La mostra, inoltre, affronta argomenti di attualità come il nodo della cittadinanza e la questione del terrorismo islamico.

Tra le varie storie ci sono anche quella di una ragazza figlia di un sacerdote cattolico di rito greco e quella di un ragazzo figlio di una mamma cristiana e di un papà musulmano che è diventato sacerdote cattolico.

Questa mostra itinerante, che è già stata presentata in Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia, Lazio, è composta da 23 pannelli formato 100 x 140 cm e da 7 supporti audio-video.
“Nuove generazioni – I volti giovani dell’Italia multietnica” è stata presentata per la prima volta durante la XXXVIII edizione del Meeting di Rimini per l’amicizia tra i Popoli. Si tratta di un progetto sostenuto da “Welcoming People: promuovere la cultura dell’accoglienza”, finanziato dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (avviso n.1/2017).
Per organizzare la mostra il Giorgi di Verona si è avvalso anche del Patrocinio di diversi enti: Avsi People for development, il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), il Comune di Verona, Student Point Verona OdV, Associazione Rivela, Fondazione Migrantes.
La mostra che offrirà la scuola veneta è chiaramente illustrata nel libro-catalogo “Nuove generazioni. I volti giovani dell’Italia multietnica”, a cura del giornalista e curatore Giorgio Paolucci, con una prefazione dello scrittore Eraldo Affinati, testo che propone venti ritratti di questi “nuovi italiani” e un saggio dello storico Danilo Zardin che illustra le “contaminazioni” tra persone di diverse origini di cui è costellata la storia dell’Italia.
Al libro-catalogo è allegato un Dvd, a cura di Andrea Avveduto, che propone un viaggio nel mondo delle nuove generazioni attraverso un interessante documentario.

Attraverso la mostra si vuole far conoscere l’importanza che assume l’istruzione, a cominciare dalla conoscenza della lingua italiana, per l’integrazione dei figli dei cittadini stranieri presenti regolarmente in Italia. Molti sono riusciti a realizzarsi nel mondo dell’Università, del lavoro, del sociale e dello spettacolo, impegnandosi prima di tutto nello studio scolastico e poi dedicandosi con passione alle loro attività, superando con impegno le difficoltà via via sorte. I curatori della mostra hanno incontrato imprenditori, avvocati, educatori, sacerdoti, militari ecc. che grazie ad un costante impegno sono riusciti a farcela. La mostra offre le esperienze di molti giovani che si sono confrontati con la frase tratta dal ‘Faust’ di J.W. Goethe, cioè ‘Quello che tu erediti dai tuoi padri, riguadagnatelo, per possederlo’, e con la domanda che va al fondo della loro avventura umana, ma che al tempo stesso interpella ciascuno di noi: cosa permette alla tradizione di essere una realtà vitale, e non solo la memoria sterile del passato?”.

La professoressa Maria Sorpresa, docente di Diritto ed Economia, co-responsabile del gruppo anticyberbullismo “Ragazzi al centro”dell’Ipsia Giovanni Giorgi e vice presidente di Student Point Verona, ha spiegato che “questa iniziativa è rivolta, in particolare, agli studenti delle scuole secondarie, mostra esempi concreti di integrazione tra giovani, persone e culture diverse, è un’occasione per favorire tale integrazione”.

 

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