La Chiesa denuncia massacri, stupri di massa e torture in Sud Sudan
“I bambini vengono reclutati da gruppi armati” e che “singoli, gruppi ed anche organi governativi agiscono senza legge, con conseguenze disastrose per tutti”, secondo la denuncia dei religiosi. Nelle ultime settimane la situazione in Sud Sudan è peggiorata ed alle stesse Nazioni Unite viene negato l’accesso in numerose città e villaggi da cui giungono voci di distruzioni terribili, incendi, stupri ed omicidi. Il Sud Sudan, resosi indipendente nel 2011, vive una guerra civile dal 2013, quando è scoppiato un conflitto tra il presidente Salva Kiir ed i ribelli guidati dall’ex deputato Riek Machar. Da allora, oltre diecimila persone sono morte e c’è un milione di profughi.
“Non c’è giustificazione morale per la prosecuzione degli omicidi – affermano i leader cristiani – ed è inaccettabile che le negoziazioni per spartirsi il potere abbiano luogo in hotel di lusso mentre la gente uccide e viene uccise. Dubitiamo seriamente che i leader politici e militari, molti dei quali si dicono cristiani, decidano di porre fine alla guerra, tuttavia vogliamo che loro, insieme ai cittadini del Sud Sudan ed ai nostri amici nella regione e nella comunità internazionale, sappiano che noi stiamo guardando ed abbiamo compreso cosa sta accadendo.”