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Mario Lusek” Le mancate Olimpiadi a Roma? Una occasione perduta”. Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana monsignor Mario Lusek, direttore dell’ Ufficio Pastorale Tempo Libero, Turismo e Sport della Cei.

Monsignor Lusek lei è sacerdote, ma anche uomo amante dello sport. Qual è il significato di una competizione olimpica?

” Le Olimpiadi, più di qualsiasi altra manifestazione sportiva, sono la sintesi dei veri valori sportivi, di fratellanza e correttezza. Se ben vediamo nei giochi contano senza dubbio i risultati agonistici, tuttavia quel che maggiormente vale è il clima che si respira. Non ho alcuna esitazione a dire che alle Olimpiadi si vince sempre, anche quando sul campo arriva la sconfitta tecnica. Questo è molto più evidente ai giochi olimpici che per esempio ai mondiali di calcio”.

Dopo la decisione del sindaco di Roma di ritirare la candidatura di Roma, il quotidiano dei vescovi Avvenire ha parlato di Roma come città chiusa, perchè?

” Non entro nei titoli in quanto non li faccio io e men che meno in polemiche di partito o politiche che non mi riguardano. Penso che il quotidiano volesse riferirsi ai concetti sulle Olimpiadi che prima ho espresso, ovvero come momento di apertura al mondo e dunque di riflesso il no sa di chiusura”.

In che modo giudica questa scelta?

“E’ stata una occasione perduta per la città e per la nazione che francamente non ne esce bene neppure a livello di imagine. Per carità ciascuno ha le sue vedute e motivazioni che sempre meritano rispetto, ma sono convinto che questa sia stata una occasione non colta a dovere”.

Perchè?

” Perchè i giochi portano innegabilmente visibilità alla città e al Paese e dunque investimenti sia sotto il profilo delle strutture che del lavoro, penso all’ indotto nel campo del turismo che ne avrebbe goduto. Non è un mistero ricordare che specie a Roma i picchi di turismo si realizzano con gli eventi religiosi e quelli di sport”.

In Sindaco e gli oppositori dei giochi dicono che questi avrebbero potuto rappresentare una sorta di istigazione alla ruberia pubblica…

” In questa ottica allora non si dovrebbero  fare più appalti, anche quello per la copertura delle buche potrebbe nascondere trabocchetti ed essere viziato. L’ abilità sta nel vigilare sulla correttezza e perchè le ruberie non accadano. Rinunciare a priori è una resa incondizionata che alla fine di traduce in una occasione persa per Roma e per l’Italia”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “La CEI: “Il no alle Olimpiadi? Occasione persa per Roma e l’Italia””
  1. E figurati se la cei parlava diversamente dal fonzie… non sarà per le mancate olimpiadi che roma fallirà!
    Io non piango di certo per questo, io, ripeto

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