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I termini patria e patriota sono sempre più desueti se non addirittura usati in modo controverso ma l’amor di patria e il patriottismo non appartengono solo a certe ideologie nazionaliste, talvolta sfociate in dittature guerrafondaie. Basterebbe rileggere certe pagine di struggente amor patrio scritte da Karol Wojtyla nella sua Polonia e anche quando era Papa

I cattolici sanno bene che la vita in questa terra è una lotta, contro il nostro egoismo, anzitutto, e poi contro gli ostacoli che l’esistenza ci riserva ogni giorno, non impropriamente definita valle di lacrime nella preghiera alla Vergine del Salve Regina. La vita è lotta contro il male che si insinua in noi e che inquina le azioni nostre e degli altri. La vita è lotta contro il Nemico che ci seduce e ci accusa e che detesta la gioia e la felicità, nostra, dei nostri fratelli e dei nostri figli.

A questa lotta appartiene anche l’impegno di custodia della patria. Un patriottismo ben inteso, come unione forte e coerente delle volontà più limpidamente motivate a difendere la patria contro l’assalto interno ed esterno, è, in certi momenti, indispensabile.

Lo hanno dimostrato i nostri padri, che in nome della fede e dei legittimi sovrani insorsero contro gli invasori francesi dal 1796 al 1798 e contro gli invasori piemontesi dopo il 1860

Per riflettere sull’essere patriota e sulla verità della patria su Rassegna Stampa il presidente del Centro studi Rosario Livatino approfondisce il senso autentico della Patria: perché essa non è assimilabile ad alcun nazionalismo, ma va invece correlata alla pietas e alla giustizia.

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