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di Mariella Lentini*

Intorno al IV secolo dopo la nascita di Gesù, in Cappadocia d’Anatolia, nell’attuale Turchia, vive una bambina cristiana, amata da tutti per il suo dolce carattere, di nome Nino (viene chiamata anche Cristiana il cui significato è proprio “seguace di Cristoˮ). Purtroppo a quell’epoca c’erano tante guerre ed esisteva la schiavitù. Durante un’invasione degli Iberici, la bambina viene fatta prigioniera e trasferita in Georgia (sulle rive del Mar Nero), anticamente regno caucasico d’Iberia. La bella e buona bambina diventa una povera schiava. Nino conserva dentro di sé un cuore buono e umile. Ha tante virtù. È mite, paziente, gentile, ubbidisce sempre, ha una buona parola per tutti. Crede in Gesù e nel suo messaggio. Prega tanto e crescendo compie pure dei miracoli: guarisce dalle malattie in nome di Gesù. Una volta riporta in vita un bambino morto.

La regina della Georgia è malata e viene a sapere di una schiava che ha il potere di guarire dalle malattie. La chiama a corte e le chiede aiuto. Sembra strano, ma accade che una regina chieda aiuto a una schiava. Nino guarisce la regina che decide di abbracciare la religione cristiana. Convince, poi, suo marito, il re della Georgia, a convertirsi alla nuova religione e a diventare seguace di Gesù. Il re, dopo aver assistito a vari prodigi (un giorno, invocando il Gesù di Nino, il re ritrova la strada del ritorno completamente al buio, dopo essersi perso in un fitto bosco andando a caccia), fa subito costruire per la santa una chiesa.

Nino conquista così i cuori del sovrano e del popolo che l’hanno resa schiava. Parla sempre a tutti di Gesù e dei suoi insegnamenti e riesce a convertire al Cristianesimo buona parte della popolazione della Georgia. Il re chiede allora all’imperatore Costantino il Grande di inviare un vescovo e dei preti. Quando questi arrivano trovano la Georgia quasi tutta evangelizzata, grazie alla schiava Nino, e la gente si mette in fila per poter ricevere il Battesimo. Santa Nino muore nel IV secolo in Georgia. Le sue spoglie sono custodite presso il Monastero di Bodbe a Kakheti, nella Georgia orientale, dove ancora oggi è molto venerata.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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