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di Mariella Lentini*

Nell’anno 270 d.C., durante la dominazione romana, nell’isola di Cipro, in una povera famiglia di pastori, nasce Spiridione. Il bambino pascola le pecore e non va a scuola. Sa a malapena scrivere il suo nome, però è intelligente, saggio, buono e generoso. Si sposa e mette al mondo tanti figli. Quando la moglie muore, Spiridione lavora e accudisce i figli con amore. La sua casa è sempre aperta per i poveri e i forestieri. L’umile pastore è un cristiano e cerca di mettere in pratica il messaggio d’amore e di fratellanza di Gesù. Il Signore lo premia donandogli la facoltà di guarire miracolosamente gli ammalati. A quei tempi, sotto il regno dell’Impero romano, i cristiani subiscono la persecuzione. Anche Spiridione, come tanti altri fedeli, viene catturato, processato e accusato di non voler adorare gli dei pagani. Gli viene risparmiata la vita, ma durante le torture Spiridione perde un occhio e viene inviato ai lavori forzati in una miniera. Il pastore riesce a superare queste terribili prove. Tornato nella sua città, amato da tutti per la sue qualità, Spiridione viene nominato vescovo di Trimithonte (oggi Tremetousia, Cipro). Dopo il 313, grazie all’Editto di Milano promulgato dall’imperatore romano Costantino, i cristiani possono liberamente professare la loro religione.

Così Spiridione inizia la sua missione di vescovo portando ovunque la Parola del Signore, ma non diventa superbo e non tralascia il suo mestiere di pastore, continuando a condurre le pecore al pascolo. Nel 325 partecipa al “Concilio di Nicea” (città che si trova nell’attuale Turchia): un’assemblea di tutti i vescovi indetta da Costantino, ma di questa notizia non vi è certezza. Secondo una leggenda Spiridione trasforma un serpente in oro massiccio, per permettere a un pover’uomo di comprare cibo da un avido commerciante senza cuore che, durante una carestia, si è impossessato di ogni provvista. Spiridione muore a Cipro intorno al 348. Oggi il suo corpo riposa a Corfù (Grecia) di cui è il santo patrono. In Italia viene festeggiato a Frassinello Monferrato (Alessandria). È patrono degli orfani e dei ceramisti. Viene anche invocato contro le difficoltà economiche.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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