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Probabilmente non sono in molti a conoscere la gloriosa e sfortunata, guerra dei cristeros che in Messico dal 1926 al 1929 costò dalle settanta alle ottantacinquemila vite umane.

Nel 2012 il film Cristiada (For Greater Glory) distribuito dalla Domino Production fece conoscere agli italiani questa luminosa pagina di storia: un intero popolo con il suo clero che si oppose fino all’uso delle armi al tentativo di un governo laicista e massone di sradicare la fede dal paese latinoamericano.

Sul piano storico, fu un episodio dello scontro plurisecolare, nella sua versione armata e popolare, fra la Modernità, con i suoi processi di secolarizzazione delle culture e delle istituzioni politiche a fondamento religioso, e tali culture, pur residualmente di stampo sacrale tradizionale.

Sul piano politico, la “lezione messicana” contribuì all’elaborazione di una nuova strategia anti cattolica nei confronti dei credenti, quella della “mano tesa”. Infatti i cristeros furono sul punto di vincere la loro sacrosanta guerra ma il governo si offrì di trattare e purtroppo il Vaticano cadette nella trappola, invitando gli insorgenti a deporre le armi.

Ovviamente i massoni si rimangiarono la parola e una volta disarmato l’esercito cristero ricominciò la persecuzione e la strage di preti e fedeli.

Per conoscere l’epopea cristera e l’autentico eroismo cristiano Rassegna Stampa offre in lettura il libro Cristeros: Messico martire. Storia della persecuzione del reverendo e professore Luigi Ziliani.

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