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Nel corso della settimana santa le chiese egiziane sono state piene nonostante gli attentati della domenica delle Palme. I cristiani non sono stati intimiditi e, come sempre, non hanno rinunciato al culto in occasione della Pasqua, anche se alcuni eventi sono stati cancellati. Dovunque le vittime degli attentati dell’ISIS sono state ricordate.

Fuori da molte chiese erano presenti uomini armati inviati dal governo guidato da Al-Sisi per garantire la sicurezza dei cristiani. Nelle comunità cristiane, oltre alla gioia della Pasqua, circolava un misto di paura, dolore, lutto e sfiducia nelle istituzioni. “I cristiani non sono intimoriti – spiegava un alto prelato della Chiesa copta perché siamo abituati alla violenza, viviamo con i nostri martiri. Non c’è paura ma preoccupazione perché non sappiamo cosa ci riserva il futuro se la situazione degenererà.

Un portavoce della Chiesa cattolica egiziana ha dichiarato che il Governo egiziano sta facendo il proprio meglio ma controllare le chiese ed i luoghi di culto con soldati e polizia non è abbastanza. Bisogna fare di più per contrastare il terrorismo e, in questo contesto, il lavoro di intelligence è cruciale. Solo questo potrà prevenire nuovi attacchi.”

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