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Il cardinale Rainer Woelki
Il cardinale Rainer Woelki

In occasione della recente festa dei Santi Innocenti, il cardinale Rainer Woelki ha pronunciato un forte discorso contro l’aborto. Nella Cattedrale di Colonia il porporato tedesco ha ricordato che “la vita di una persona è sacra dal primo momento della sua esistenza e fino all’ultimo momento”.

“Di conseguenza”, ha detto Woelki, “nessuno ha il diritto di disporre della vita umana, neanche nelle prime dodici settimane”. Il cardinale si è lamentato del numero di aborti che solo in Germania sono circa 100 mila all’anno. “Come cristiani ci opponiamo al fatto che, nel nostro paese, centinaia di migliaia di vite possano essere uccise con l’aborto nel nome di una società liberale, umana e illuminata!”.

Rainer Maria Woelki, creato cardinale da Benedetto XVI durante il concistoro del 18 febbraio 2012, dall’11 luglio 2014, per volontà di Papa Francesco è arcivescovo metropolita di Colonia e membro della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, della Congregazione per il clero, dell’Amministrazione del patrimonio della Sede Apostolica e del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani.

Matteo Orlando

Un pensiero su “Il cardinale Woelki: “Aborto, nessuno ha il diritto di sopprimere una vita, neppure nelle prime dodici settimane””
  1. Guardo la mia mano rugosa, di settantenne, con diritti inalienabili come quello alla vita. E’ la mano vigorosa che quarant’anni fa sollevava materiali edili: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che a vent’anni scriveva lettere d’amore e a sei anni scarabocchiava le prime parole: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che a sei mesi s’attaccava al seno della mamma e, ancora nel suo grembo, ne succhiavo il pollice: stessa mano, persona, diritti. Splendido: già concepito ero io, la stessa persona d’oggi, il settantenne d’oggi. Era la mia mano d’oggi, la mia persona d’oggi, il mio diritto alla vita d’oggi: diritto che nessuno m’aveva dato e nessuno poteva togliermi perché appartenente alla vita stessa e datomi da lei. Dunque il concepito è già persona. Chiede solo d’essere accolto nella famiglia umana, protetto e che gli si rispettino i tempi di crescita che gli spettano di diritto perché è già “Uno di Noi”.
    Vi sono sostenitori dell’aborto (anche giuristi) che dicono: “tu hai la fede: non abortire ma non imporlo a me che non accetto i limiti di una fede che non ho e non voglio”. A costoro va ricordato che il diritto alla vita e la difesa della vita del concepito è fondata sul diritto inalienabile alla vita del concepito stesso. Non la fede (certo anche) ma la ragione, il diritto naturale e la dignità della persona umana esigono un rispetto della vita del nascituro che anche il non credente deve osservare. Rispetto senza il quale la società stessa assume il volto di una brutale inciviltà

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