“Amoris Laetitia? Un buon documento da leggere in continuità col Magistero senza estrapolarne parti o singole frasi.” Lo dice Sua Eminenza cardinal Paolo Romeo, arcivescovo emerito di Palermo, in questa intervista a La Fede Quotidiana.
Eminenza Romeo, 4 suoi confratelli cardinali hanno avanzato al Papa Dubia sulla intepretazione di Amoris Laetitia, qual è la sua opinione?
” Certamente è lecito avanzare dei Dubia su questioni di fede e temi dottrinali, non vedo nulla di negativo in questo. Il problema è altro.”
Quale?
” Detto che siamo nella norma e nel lecito, e pertanto non bisogna scandalizzarsi, il tema è qui un altro, l’aver reso pubblici i Dubia. In questo nutro forti perplessità”.
Perchè?
” Perchè, partendo sicuramente dalla piena buona fede e dalla loro retta intenzione, in questo modo corriamo il rischio di mettere in difficoltà il Papa e tutta la Chiesa, dando all’ esterno la sensazione di contrasti e divisioni. Il mondo di per sè attacca la Chiesa ed è sempre pronto e persino felice di perseguitarla. Rendere pubblici i Dubia è a mio parere controproducente e rischia di rafforzare chi non ama la Chiesa, indebolendola e mettendo in crisi persino la persona del Papa. Per questo non condivido anche le posizioni di autorevoli e validi giornalisti”.
Cosa pensa della Amoris Laetitia?
” Lo trovo un documento buono, da leggere in continuità col Magistero della Chiesa e gli altri testi, senza estrapolare come viene fatto, singole frasi, magari strumentalizzando. Il documento parte dal condivisibile principio che bisogna essere sempre fermi col peccato, ma misericordiosi col peccatore. E’ animato da saggia e corretta ispirazione pastorale. Porta in questo ambito un linguaggio nuovo, lasciando inalterata la dottrina. Insomma, cambia la tonalità, ma il contenuto rimane lo stesso”.
Il suo pensiero su Antonio Socci?
” Lo trovo un eccellente giornalista. Però non è a mio parere una autorità di fede e talvolta sostiene tesi a dir poco azzardate e non accettabili come quella della non regolare elezione del Papa. Io sto dalla parte del Successore di Pietro , il Papa per me è sempre il Papa e non si discute”.
Dei recenti attacchi di terrorismo islamico cosa può dire?
” Uccidere nel nome di Dio e della religione è una brutalità senza pari, una bestemmia che va contro la sacralità della vita umana. Chi compie questi atti non è mai mosso da senso religioso, ma deturpa il volto di Dio e lo strumentalizza in modo assassino”.
Bruno Volpe