“Non esiste una vita non degna di essere vissuta. Altrimenti è la ‘cultura della scarto’”. Lo ha affermato ieri il presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, il cardinale Gualtiero Bassetti, riferendosi “alla vita fragilissima del piccolo Charlie Gard, a cui va tutta la nostra attenzione, riflessione e preghiera”. Nel corso della celebrazione eucaristica che ha presieduto nella chiesa dell’Ospedale di Santa Maria della misericordia a Perugia, in occasione della traslazione delle spoglie mortali del venerabile servo di Dio Vittorio Trancanelli, il card. Bassetti ha ricordato le parole di Papa Francesco: “La vita si difende sempre anche quando è ferita dalla malattia”.

“La vita – ha commentato l’arcivescovo – è sempre dono e relazione, perché viene da Dio e anche le leggi degli uomini hanno i loro limiti”. Questo, “Vittorio Trancanelli lo ha creduto e testimoniato fino in fondo”, ha proseguito Bassetti, rilevando che il venerabile “è stato malato tra i malati, povero tra i poveri, medico tra i medici. Senza scendere a compromessi, senza pensare alla carriera, senza badare di stare ai primi posti”.

Richiamando l’esempio di Trancanelli, Bassetti ha osservato che “il soccorso è una sorta di sinonimo della missione del medico. Significa accorrere in aiuto, ovvero dare tutto se stessi per curare e guarire i malati”. “Ogni medico – ha sottolineato – ha l’autorità e la sensibilità per accompagnare l’ammalato”. (SIR)