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di Maria Rachele Ruiu

La scuola non può essere teatro di rivendicazioni politiche. E’ quello che sembra essere accaduto stamane al Liceo Augusto Righi di Roma, dove si sarebbe dovuto tenere un seminario sulla Legge 194 per gli studenti delle classi terze, quarte e quinte, tenuta dalle giornaliste Giulia Merlo e Lara Tomasetta, palesemente schierate, nei loro articoli, a favore dell’aborto. Dopo la circolare della Preside, sul sito è sparito qualsiasi riferimento all’evento, non permettendo ai genitori di informarsi opportunamente, a differenza degli altri seminari.

Il seminario è stato annullato o oscurato? E perché? Cosa proporranno le giornaliste agli studenti? La narrazione, diffusa con i loro articoli, sulla fantomatica impossibilità di abortire? O possiamo sperare che sia stato raccontato agli studenti la verità, e cioè che non esiste alcuna donna in Italia che sia stata costretta a partorire per eventuali inapplicazioni della ingiusta 194, ma sono troppe le donne costrette ad abortire dalla mancanza di aiuti e cioè dalla mancanza di applicazioni della stessa legge?

Sarà stato detto agli studenti cosa è davvero l’aborto, cioè l’interruzione di una vita, e quali le conseguenze fisiche e psicologiche a cui va incontro una donna dopo aver abortito? In che termini si sarà parlato di obiezione di coscienza? Sarà stato un seminario per promuovere una conoscenza critica e responsabile di tutte le problematiche legate all’aborto, o la scuola è stata ancora una volta territorio strumentale di rivendicazioni politiche?

Ci auguriamo di sapere come è andato il seminario!

  • Membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia Onlus

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