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In Siria il villaggio cristiano di Al–Sekelbiya è stato colpito da un attacco missilistico. Jessica, Bashar, Angy, Suheir (età 6-10 anni) e la catechista M’kashkash sono stati trucidati durante una lezione di catechismo. Altri 6 bambini sono stati feriti. Agenzie locali parlano di azione di «gruppi terroristici». Aiuto alla Chiesa che Soffre invita a pregare per loro e per la Siria!

Aiuto alla Chiesa che Soffre è una fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, con particolare attenzione laddove è perseguitata.

L’Opera è stata fondata nel secondo dopoguerra dal monaco olandese Padre Werenfried van Straaten, per aiutare i quattordici milioni di sfollati tedeschi – di cui sei cattolici – in fuga dall’Europa Orientale dopo la ridefinizione dei confini della Germania. In pochi anni il sostegno di ACS ha raggiunto rapidamente America Latina, Asia e Africa, ed oggi la fondazione pontificia realizza oltre 5.300 progetti umanitari e pastorali l’anno in 148 paesi nel mondo.

Ha un ufficio internazionale a Königstein in Germania e 23 segretariati nazionali in: Austria, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Corea del Sud, Francia, Filippine, Germania, Gran Bretagna, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta, Messico, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti e Svizzera.

È il Natale 1947 quando Padre Werenfried scrive per la rivista «Toren» (La Torre) dell’Abbazia premostratense di Tongerlo, in Belgio, l’articolo: «Pace sulla terra? Non c’è posto alla locanda». A soli 34 anni, il monaco è ispirato da un messaggio di Pio XI ed esorta belgi ed olandesi a «sostenere i nemici di ieri». Non sono tempi facili: L’Europa è fortemente provato dal secondo conflitto mondiale e in molti piangono la perdita dei loro cari, uccisi proprio dai quei tedeschi che sono invitati ad aiutare. Eppure il sacerdote olandese riesce a toccare i loro cuori, e bussando di casa in casa con il suo storico «cappello da mendicante», raccoglie viveri, scarpe, vestiti e tanto, tantissimo lardo. Tanto da conquistarsi il famoso soprannome Padre Lardo.

Nascono i primi progetti: «preti con lo zaino», per aiutare i 3mila sacerdoti che assistono spiritualmente gli sfollati tedeschi; la campagna «veicoli per Dio» per fornire ai sacerdoti motociclette e i maggioloni Volkswagen Beetles e permettere loro di raggiungere il maggior numero di profughi.

Poi nel 1950 padre Werenfried ha un’altra geniale idea. Visto che nella luterana Germania occidentale non vi era nessuna Chiesa cattolica, acquista 35 camioncini e pulmini di seconda mano e li trasforma in «cappelle volanti»: chiese su ruote con tanto di pannello laterale che nasconde un altare al suo interno, che possono raggiungere i fedeli anche nelle aree più remote.

Poco dopo padre Werenfried si rende conto che, assieme ai profughi, giungono in Germania i racconti della persecuzione in atto oltre la Cortina di Ferro. Nel 1952 il monaco organizza un convegno a Königstein, vicino Francoforte, per dare la possibilità ai cristiani perseguitati dai regimi comunisti nell’Europa dell’Est di raccontare la propria sofferenza.

Dal 1954, la voce dei perseguitati troverà poi spazio nell’Eco dell’Amore (Echo der Liefde), il bollettino di ACS tradotto in 8 lingue diverse che da oltre 60 anni racconta la persecuzione religiosa nel mondo.

Nel 1962 Giovanni XXIII esorta Padre Werenfried a dedicarsi anche ad Asia, America Latina e Africa.

Nel 1973 viene lanciata una delle iniziative più importanti di ACS: il progetto AMA. 300 autocarri dismessi dall’esercito svizzero vengono smontati e spediti in Brasile per agevolare l’opera dei missionari in Amazzonia.

Nel 1979 nasce la prima Kinderbible (Bibbia del Fanciullo), uno dei simboli di ACS. Ad oggi, la piccola Bibbia illustrata è stata stampata in più di 51 milioni di copie e tradotta in 178 lingue.

Crolla il muro ed è ora di ricostruire. Sostenendo anche la Chiesa ortodossa
Con la caduta dei regimi comunisti, sempre più paesi dell’Europa centrale e orientale invocano l’aiuto di Padre Werenfried. A sostegno della rievangelizzazione nell’area, ACS costruisce e ristruttura numerosissimi seminari, come il seminario greco-cattolico di Leopoli, in Ucraina: uno dei maggiori investimenti della fondazione.

Di particolare importanza è l’aiuto alla Chiesa ortodossa, un impegno chiesto a Werenfried da Giovanni Paolo II che desiderava «restaurare l’amore» con questa Chiesa sorella. Il format delle «cappelle volanti» è ripreso e trasformato nei «battelli-cappella»: chiese galleggianti che lungo il Danubio ed il Volga portano finalmente la Parola di Dio ai fedeli delle regioni attraversate dai due fiumi. L’aiuto alla Chiesa russa diventa parte integrante dell’opera di ACS.

Nel 1999 l’opera di denuncia della persecuzione religiosa trova un nuovo e potente strumento nel Rapporto sulla Libertà religiosa nel mondo, pubblicato per la prima volta dalla sede italiana di ACS. Pubblicazione mondiale unica nel suo genere, in questi anni il rapporto è divenuto un sussidio fondamentale per chiunque voglia approfondire il tema della libertà religiosa.

Il 31 gennaio 2003 Padre Werenfried muore a Bad Soden vicino Königstein. Al suo funerale, Giovanni Paolo II fa giungere un suo messaggio in cui definisce il monaco olandese «insigne apostolo della carità».

ACS continua, l’opera del suo fondatore e nel 2011 viene “premiata” da Benedetto XVI con l’elevazione a fondazione pontificia.

L’entità delle donazioni effettuate dai 368 mila benefattori ACS nel mondo continua ad aumentare per raggiungere nel 2017 la cifra record di oltre 124 milioni di euro. Negli ultimi anni la fondazione ha sostenuto in modo sempre più considerevole e costante progetti di assistenza ai rifugiati cristiani, specie in Siria e in Iraq dove dal gennaio 2011 al novembre 2018 ha finanziato progetti per oltre 71,5 milioni di euro.

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