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San PietroMentre è tutto pronto per l’apertura del Sinodo sulla Famiglia (domenica 4 ottobre, alle ore 10 c’è la Messa inaugurale presieduta dal Papa nella Basilica Vaticana), ha fatto il giro del mondo e ha suscitato tra i cattolici scandalo la notizia (che per la tempistica fa sorgere molti sospetti) che monsignor Krzystof Olaf Charamsa, teologo polacco al servizio come “ufficiale” della Congregazione della Dottrina della Fede, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, si è dichiarato omosessuale e “felicemente” convivente.

Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, esprimendo il pensiero del Papa ha definito il gesto “grave” e mirante ad esercitare una “indebita pressione mediatica” sul Sinodo per la famiglia che inizia il 4 ottobre. Monsignor Charamsa, “nonostante il rispetto (un sacerdote che non vive il celibato e lo ammette pubblicamente!, ndr.) che meritano le vicende e le situazioni personali e le riflessioni su di esse, non potrà continuare a svolgere  i compiti precedenti presso la Congregazione per la Dottrina della Fede e le università pontificie, mentre gli altri aspetti della sua situazione sono di competenza del suo ordinario diocesano (la diocesi di Pelplin, in Polonia, ndr.)”.

Charamsa, nativo di Gdynia, classe 1972, segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale (dal 2011), ha difeso il dottorato nel 2002 presso la Pontificia Università Gregoriana, dal 2004 è professore invitato presso la Facoltà di Teologia del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum a Roma (con l’incarico dei corsi monografici e dei seminari al ciclo della licenza) e dal 2009 è docente invitato presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana a Roma (presso il ciclo di baccalaureato). Il prete polacco, dal 2006, risiede presso l’Istituto Piccole Sorelle dei Poveri, in Piazza San Pietro in Vincoli (su internet, per gli interessati, si trovano informazioni estremamente personali come il numero di cellulare e la mail) e nel 2008 era stato nominato cappellano di Sua Santità.

La scandalosa intervista rilasciata dal monsignore polacco, che ha partecipato a Roma alla prima assemblea internazionale dei “cattolici” LGTB, organizzata dal Global Network of Rainbow Catholics, alla vigilia del Sinodo sulla famiglia, per “sostenere il dialogo sui gay cattolici”, ha suscitato molta meraviglia negli ambienti teologici, anche alla luce delle sue principali aree teologiche di interesse (San Tommaso d’Aquino e la storia del tomismo, la filosofia e la teologia medievale e della Seconda Scolastica, ecc.).

Matteo Orlando

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