Ti è piaciuto? Condividi!

 

“Re Francesco II di Borbone, un re da condannare o riscoprire?”  (edizioni Vivere in di Monopoli), è il titolo di un eccellente libro a cavallo tra storia e  fede, scritto con abilità da un bravo parroco di Conversano (Bari), don Luciano Rotolo. Don Luciano è  Vice Presidente della Fondazione Francesco II delle Due Sicilie. Detta fondazione, da poco, ha proposto davanti al Tribunale Ecclesiastico di Napoli, richiesta di beatificazione di Francesco II di Borbone. E’ stato scelto quale postulatore il noto avvocato barese Nicola Giampaolo,  che si occupa del processo di Aldo Moro. La motivazione? La  fama di santità che ha circondato il re, morto povero e in esilio, ma custode della dignità, del senso dell’ onore e di onestà.

Abbiamo intervistato don Luciano Rotolo.

Don Luciano, perchè un sacerdote sceglie di occuparsi proprio dei Borboni ed in particolare della figura di Francesco II?

“Io faccio parte della Fondazione che si propone lo scopo di proporre e  far riscoprire la grande figura umana, politica, sociale, storica e soprattutto cristiana di quel sovrano. Fu un modello di governante al servizio del popolo, disinteressato e leale. Lasciò tutti i suoi beni al popolo napoletano e non intese scendere a compromessi di bassa lega, preferendo morire povero in esilio ad Arco nel Trentino. Aggiungo che  anonimamente aiutava la gente”.

Un esempio di questi tempi dove la politica sembra andare in senso contrario e spesso stanca la gente..

“Vero. Del resto i concetti di onore e rispetto dell’onestà erano profondamente radicati nei Borboni e se ci fa caso, nell’iconografia non si vede mai un Borbone con la corona in testa, perchè per loro il solo re era il Signore e la regina la Madonna. Aggiungo che la Madonna Immacolata era la protettrice del regno, perchè patrona di Palermo che fu la prima capitale”.

Eppure i Borboni sono sottoposti spesso ad una strana leggenda nera..

“La storiografia non è tenera con loro. Questo è accaduto per le modalità di conquista del Sud in modo assolutamente sleale e fuori delle più elementari regole di trasparenza. Era necessario demonizzare i Borboni e tanto avvenne. Eppure quel regno che naturalmente aveva i suoi  limiti, non era arretrato o dispotico come si voleva fare credere, penso ai mulini o ai progetti ferroviari. In verità, il Sud è stato aggredito, ma a sua volta non ha mai attaccato nessuno, anzi ha dimostrato nella storia, di accogliere con generosità tutti, un modello di integrazione, accoglienza e solidarietà, da prendere ad esempio e studiare oggi,  sarebbe un tema di estrema attualità. Penso alla cosiddetta bandiera borbonica, che non è giusto definire tale, ma stendardo del Suda, la “ frittata: essa reca tutti i segni delle genti e  stati del Sud nel tempo”

Per quale motivo  un sacerdote si occupa di storia  e di Francesco II?

“Rispondo alla seconda domanda: perchè qui è chiara la fama di santità e il modo cristiano di vita. In quanto alla storia,  la fede è fondata su di essa ed è molto importante studiare il passato per comprendere il presente”.

Buona lettura con l’ ottimo volume di Don Luciano Rotolo.

 

Bruno Volpe

Un pensiero su “Don Rotolo: “onore e onestà erano profondamente radicati nei Borboni””
  1. Carissimo padre don Luciano ,grazie per tutti i sacrifici ,per quanto impegno hai nel mostrarci la verità.
    Vorrei petizioni popolari che la vera storia venga insegnata nelle scuole,siamo uno stato occupato e spogliato di ogni dignità morale,sociale,economica,culturale.
    Disse Francesco 2° :”in assenza del re il popolo è sovrano”
    Bisogna continuare a diffondere la verità,padre se voi vi fermate noi moriamo due volte.
    Grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.