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“Legge sul fine vita frutto di furore ideologico. Auspicabile maggior mobilitazione della Chiesa italiana.” Lo afferma in questa intervista che ci ha rilasciato il parlamentare Carlo Casini, Presidente Emerito del Movimento per la Vita .

Presidente Casini, qual è la sua valutazione sul disegno di legge?

” Molto negativo. Credo che sia un testo figlio solo di furore ideologico e disprezzo per la sacralità della vita umana ed è chiaro che vuole fare entrare nel nostro ordinamento la eutanasia neppure in modo mascherato”.

Che cosa non la convince?

” E’ tutto l’ impianto da cassare, non è accettabile e neppure  emendabile. Tra le tante cose negative bisogna segnalare che il medico diventa un mero esecutore materiale delle disposizioni pregresse del soggetto e perde ogni autonomia o capacità professionale. Insomma, la professionalità del medico è svilita  o comunque fortemente ridotta. Inoltre manca anche qualla clausola di salvaguardia, sarebbe stato il minimo sindacale, della obiezione di coscienza”.

Che altro?

” Come fosse poco, ecco l’ assimilazione tra alimentazione e idratazione del paziente terminale alle cure mediche e questo comporta la conseguenza che l’ erogazione delle stesse potrà essere sospesa in base alle volontà espresse in vita .Rimango della idea che non è mai possibile o lecito  interrompere la somministrazione di liquido o di alimento al  malato terminale e il caso della povera Eluana Englaro, morta di sete, dovrebbe farci meditare”.

Da che cosa deriva questa proposta di legge?

” Ho detto che discende dal solito  furore ideologico che non attribuisce alla vita umana alcun valore e neppure la sua sacralità. Del resto, è tutto un  insieme di controvalori che certifica questo. Quando in un ordinamento si permette l’ aborto, il passo  verso l’ eutanasia è breve. E’ indicazione di una libertà corrotta, posso fare quello che voglio io e quello che mi pare,incluso sopprimere una vita umana”.

Sin qui la Chiesa cattolica italiana non ha alzato i toni, perché?

” Sarebbe auspicabile certamente maggiore mobilitazione da parte della Chiesa italiana e del mondo cattolico in genere. In quanto ai vescovi, probabilmente pensano che questa sia una battaglia già perduta in partenza e allora non accentuano i toni per evitare di passare per sconfitti, rinunciano a combattere. Io credo che una buona battaglia vada sempre e comunque accettata a prescindere da quello che sarà il risultato”.

Bruno Volpe

2 pensiero su “Carlo Casini (MPV): “Sul testamento biologico i vescovi italiani hanno rinunciato a combattere””
  1. Non c’è poi molto da amaramente meravigliarsi: l’età di molti tra i Vescovi, i Direttori delle Facoltà Teologiche e i Teologi alla moda (quelli che propongono i fumosi e subdoli “nuovi paradigmi interpretativi”) è quella degli ex-sessantottini, formatisi nei seminari di quegli anni… L’attuale, è la peggior CEI che abbiamo avuto dalla sua nascita!!! Rimpiango Mons Sgreccia!

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