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raffaele-martino“L’ aborto è sempre inaccettabile. Possibile il rischio di un rilassamento. Leciti i dubia dei quattro cardinali”: lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana il cardinale Renato Raffaele Martino.

Eminenza, in Italia aumentano i matrimoni al Comune rispetto a quelli religiosi. Qual è secondo lei il motivo?

”  Diciamo subito che è una brutta realtà. Ritengo che la causa sia il progressivo allontanarsi della gente dalla fede. Duro affermarlo, ma avviene questo. Bisogna riconoscere che in Europa stiamo scivolando poco alla volta nel paganesimo, domina un clima secolarizzato che non favorisce la ricerca del sacro”.

Qualche osservatore ha sostenuto che  è meglio di niente il matrimonio civile rispetto alla convivenza. Condivide?

” Le due cose, osservate dal punto di vista della fede, pari sono. Cioè, sia il matrimonio al Comune che la convivenza sono irregolari. Il solo  matrimonio per un credente è quello sacramento contratto al cospetto di Dio, non ne esistono altri. Questo se ragioniamo da credenti”.

Crescono i divorzi…

” Anche questo dato va letto in continuità con quello che affermavo prima. La gente si ritiene libera di fare quello che vuole. Spesso ci si sposa con troppa fretta, i nubendi non sono bene istruiti sulla importanza del passo che compiono  con il sacramento del matrimonio. Probabilmente occorre maggior catechesi e più approfondita”.

Aborto. Di recente il  Papa con una lettera apostolica ha conferito a tutti i sacerdoti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto. Qual è la sua idea?

” Prima di tutto voglio ribadire  un fermo no ad ogni pratica abortiva. L’ aborto è sempre inaccettabile, anche nel quadro della politica di contenimento delle nascite. Non può essere accolto, perché è un omicidio”.

Da qualche parte  si è detto che dare ai preti la facoltà di assolvere dal peccato di aborto ( dunque non  considerandolo più riservato)  può creare l’ idea di un rilassamento…

” Il rischio di lanciare  tale messaggio esiste. La gente, specie in questo contesto tanto secolarizzato può  intendere quanto diceva lei e basti vedere le reazioni e le interpretazioni date dagli organi di informazione. Sono certo che non era e non è questa la intenzione del Papa e infatti nel documento l’ aborto rimane peccato gravissimo. Ma  è un pericolo da non scartare”.

Dubia del quattro cardinali, che cosa ne pensa?

” Che non ci vedo nulla di male. E’ lecito in tema di dottrina rivolgere al Papa un parere ed è anche giusto rispondere”.

Comunione ai divorziati risposati civilmente si può dare?

” No, la dottrina non è cambiata e non cambia. Il matrimonio sacramento è indissolubile. Certamente quel caso per caso di cui parla Amoris Laetitia può prestarsi ad interpretazioni dubbiose, anche se comprendo l’ ottica pastorale seguita”.

Bruno Volpe

9 pensiero su “Il cardinale Martino: “Leciti i dubia sulla Amoris Laetitia, giusto che il Papa risponda””
  1. Qui si parla di peccato grave ed è vero, ma chi si pente veramente e questo lo sa solo Dio, che non si pole ingannare, e ne risponderà personalmente a Lui, visto la sua grande misericordia, il sacerdote può assolverlo. Inoltre anche prima di morire, in mancanza di un sacerdote, una persona che si pente dei suoi peccati e si rivolge al Signore può da Lui essere perdonato. Questo non vuole dire che sono cambiate le leggi della Chiesa.

    1. Bruno, se ti penti allora dichiari a Dio che non vuoi più peccare; ma se torni a casa da qualcuno che non è tuo marito/moglie, continui a peccare. Il matrimonio è indissolubile, è una verità di fede. Cosa c’è di difficile da capire?
      Per le situazioni complicate, per esempio in cui uno o entrambi i conviventi hanno ritrovato la fede ma hanno dei bambini da curare, l’unica strada percorribile è quella prospettata da Giovanni Paolo II: vivere come fratello e sorella. Se non ce la fanno, non ha senso che accedano all’Eucarestia – altrimenti l’essere sposato non avrebbe alcuna sostanza al di là dei sentimenti e, ovvviamente, in breve tempo il divorzio diverrebbe una condizione normale che è antipatico criticare.
      Quello che si può fare, è accompagnare queste coppie, ma indicando la via alta dell’esperienza della compagnia di Dio, pur con tutta la pazienza a la comprensione del caso specifico. L’alternativa è dire che i peccati non contano, che sono legge farisaica, che Gesù parlava di ideali platonici e non di cose decisive, e via di questo passo.

      1. Scusate, ma allora, in conclusione, anche chiedendo perdono a Dio e pentendosi di questa situazione di convivenza con un’altra donna, per chi vive in queste situazioni (non da fratello e sorella) non c’è possibilità di salvezza eterna? Andranno all’inferno? Non è possibile sperare nella salvezza eterna?

  2. Caro Bruno allora se sono veramente pentito nel mio cuoricino, a cosa mi serve la Confessione, posso benissimo farne senza…..

      1. Dipende… Se vuoi l’assoluzione devi confessarti con un Sacerdote. Se vuoi una autoconsolazione può bastare. Appunto

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