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” Mi sto preparando alla buona morte, confidando nella ingiustizia di Gesù.” Ce lo dice in questa intervista a cuore aperto che ci ha rilasciato, il grande giornalista e scrittore cattolico Vittorio Messori.

Messori, preoccupato dalla crisi teologica attuale?
” Senta, per essere sincero, non sono stato mai troppo interessato agli affari vaticani e non mi hanno entusiasmato. Indubbiamente , oggi esiste in gran parte una teologia liquida e non sappiamo dove possa andare a parare, questo mi preoccupa. Ma io seguo tutto questo con distacco e a distanza. Sono maggiormente concentrato sul prepararmi alla morte, alla buona morte”.

Caspita…
” Io non capisco coloro che, pur definendosi credenti , quando si parla di morte fanno gli scongiuri o si sentono turbati. Ma che razza di credenti sono? Il nostro qui è un passaggio, siamo di passaggio”.

Un bilancio della sua vita…
” La valutazione dell’ attivo e del passivo la lascio a Dio, la farà Lui. Io confido nell’ingiustizia di Gesù”.

Gesù ingiusto? Questa è bella…

“Mi spiego. Il giudizio su di noi terrà conto di due aspetti: misericordia e giustizia, anche se attualmente un certo modo di vedere le cose tende ad oscurarla o limitarla. Io spero che il Signore come sia ingiusto, cioè dia spazio solo alla misericordia e si dimentichi della giustizia”.

Ci sarà qualche cosa che la soddisfa…
” Professionalmente ho avuto tanto. Ho cercato di fare sempre il mio dovere giorno per giorno. Ero un agnostico che ha scoperto senza merito personale, la bellezza del Vangelo. Tutto questo è la dimostrazione che non esiste una frattura o un contrasto tra fede e ragione. Credere è ragionevole”.

Messori, lei è dell’ Opus Dei?
” Ho scritto un libro, anche fortunato, sull’Opus Dei. Ma ho sempre cercato di essere un cattolico senza etichette ed aggettivi o partecipazione a gruppi e movimenti, che però ho aiutato. Sinceramente le dico che non faccio parte dell’ Opus Dei, anche se il mio libro, dopo Cammino del santo fondatore, ha portato molti simpatizzanti all’Opus Dei”.

Giovanni Paolo II che lei ammirava e conosceva , che rapporti aveva con l’ Opus Dei, abbastanza fiorente in Polonia?
” Lui era legato all’Opus Dei, l’ ha stimata , così come dimostra la beatificazione e la canonizzazione del suo fondatore. Non ne aveva diffidenza ed ha cercato di riconoscerne i meriti”.

La Chiesa organizza meeting, convegni, giornate mondiali. Che cosa ne pensa?
” Lasciano il tempo che trovano. In questa fiere della parola, che non mi hanno mai del tutto convinto, ci sono anche i professionisti dei convegni. Non mi pare che aiutino ad aumentare la frequentazione delle e nelle chiese”.

Bruno Volpe

4 pensiero su “Vittorio Messori: “Mi preparo alla buona morte e confido nell’ingiustizia di Gesù””
  1. Detto da un altro, questa espressione sull’ingiustizia di Dio sarebbe una blasfemia, ma Messori e’ un grande cattolico e il suo, da ottimo scrittore qual’e’, ha cercato un colpo d’effetto! Approfittando dell’occasione posso dire che con Dio, anche nelle metafore, non bisogna scherzarci tanto! Nella bilancia della Giustizia divina Dio non dimentica mai di togliere la tara della nostra miseria umana!

  2. In realtà Messori ha dimostrato la sua umiltà, chiedendo, con questa frase ad effetto, a Gesù di essere misericordioso più che giusto verso di lui. Ma se Dio fosse solo misericordioso sarebbe anche ingiusto. Si tratta di una frecciata sottile e non offensiva verso quelli che vedono Dio solo misericordia e niente giustizia e pensano di salvarsi senza merito, senza pentimento per il male fatto e senza purificazione in purgatorio.

  3. In realtà Messori ha dimostrato la sua umiltà, chiedendo, con questa frase ad effetto, a Gesù di essere misericordioso più che giusto verso di lui. Ma se Dio fosse solo misericordioso sarebbe anche ingiusto. Si tratta di una frecciata sottile e non offensiva verso quelli che vedono Dio solo misericordia e niente giustizia e pensano di salvarsi senza merito, senza pentimento per il male fatto e senza purificazione in purgatorio.

  4. Stimo molto Messori e regalai una copia dei suoi volumi a tutti e sette i miei nipoti.
    Ora ho un importante libro di un mio amico vescovo e vorrei inviarglielo, ma non ho il suo indirizzo.
    Conoscendo i suoi gusti e il suo metodo di scrivere, son sicuro che questo libro gli darebbe gioia.
    Sac. Saverio taffari

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