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“Un grande successo di squadra che  potrà rilanciare l’ immagine di Benevento. Col Napoli derby su San Gennaro.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana Monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento commentando la meritata  e storica promozione in A delle ” streghe”.

Eccellenza, contento?

” Certo che lo sono. Questo è un grande successo di squadra e sportivo che rilancia l’ immagine di Benevento. Spero che possa avere ripercussioni positive da non perdere”.

Quali?

” Lei sa che oggi il calcio, nel bene e nel male, è una formidabile cassa di risonanza e strumento di promozione. Se utilizzato bene, è in grado di contribuire al progresso. Ritengo che una pletea ancor più vasta come la serie A, potrà contribuire alla conoscenza su larga scala di una città bellissima come Benevento, attualmente non al centro di grandi itinerari. Ecco, militando in un campionato tanto popolare, il nome della città avrà più notorietà. La serie A è motivo di sana promozione sportiva, ma anche sociale”.

Quali altri vantaggi?

” Penso all’impulso per le infrastrutture, alle strade e ai trasporti. Da questo punto di vista, il successo sportivo deve essere capitalizzato, ovviamente in onestà e trasparenza”.

Strana coincidenza. A Benevento arrivano nuovo vescovo e nuovo sindaco,  Mastella. E  si sbarca in A. Portate bene?

” Lasciamo stare questi discorsi. Solo un banale caso. Piuttosto bisogna essere riconoscenti a tutti i giocatori, al tecnico Baroni e ella società, non al sindaco e al vescovo. I meriti sono loro che hanno svolto tutti assieme un eccellente lavoro”.

Per il futuro?

” Bisognerà mantenere la stessa coesione, lo stesso impegno, la medesima concentrazione in umiltà. Il gioco di squadra è stata l’ arma vincente. Sul piano della potenza finanziaria e su quello dei giocatori di nome, il  Benevento non è in grado di competere con Juventus, Inter o Milan.  E allora, subentrano carattere, sacrificio e lotta, sempre con sano distacco sportivo”.

San  Gennaro è beneventano, ma patrono di Napoli…

” Lui è di Benevento ed è stato  vescovo. Poi è morto a Pozzuoli ed ora santo patrono di Napoli che lo ha fatto suo. Lo dico ovviamente in modo ironico che su San Gennaro giocheremo  un derby. Ma sa quante risate ora si sta facendo da lassù San Gennaro?”.

Bruno Volpe

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