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Ora veniamo a parlare dell’omelia o, come la definisce il popolo, “la predica”. In effetti il termine “omelia” (dal greco “adunarsi, conversare”) può sembrare più astruso per il popolo fedele di “predica” (dal latino “manifestare con parole dinnazi a qualcuno”). Anche io vedo come quest’ultimo sia più adatto a definire quello che questo momento è, una esposizione per i fedeli del contenuto delle letture e una manifestazione dell’importanza delle stesse per la loro vita cristiana.
 
Vediamo l’OGMR cosa ci dice dell’omelia: “L’omelia fa parte della liturgia ed è vivamente raccomandata: è infatti necessaria per alimentare la vita cristiana. Essa deve consistere nella spiegazione o di qualche aspetto delle letture della sacra Scrittura, o di un altro testo dell’Ordinario o del Proprio della Messa del giorno, tenuto conto sia del mistero che viene celebrato, sia delle particolari necessità di chi ascolta.
 
L’omelia di solito sia tenuta personalmente dal sacerdote celebrante. Talvolta, potrà essere da lui affidata a un sacerdote concelebrante e, secondo l’opportunità, anche al diacono; mai però a un laico. In casi particolari e per un giusto motivo l’omelia può essere tenuta anche dal Vescovo o da un presbitero che partecipa alla celebrazione anche se non può concelebrare. Nelle domeniche e nelle feste di precetto l’omelia si deve tenere e non può essere omessa se non per un grave motivo in tutte le Messe con partecipazione di popolo. Negli altri giorni è raccomandata, specialmente nelle ferie di Avvento, di Quaresima e del tempo pasquale; così pure nelle altre feste e circostanze nelle quali è più numeroso il concorso del popolo alla chiesa.
 
“È opportuno, dopo l’omelia, osservare un breve momento di silenzio”. Come vediamo, viene sottolineato questo aspetto di spiegazione, l’omelia non è una esposizione di proprie idee personali o di come dovrebbe essere la religione cattolica secondo il gusto del celebrante, ma una manifestazione delle verità cattoliche nel modo in cui vengono presentate nelle Sacre Scritture. Come mai l’omelia viene vissuta in modo spesso così pesante dai fedeli? Dovrò presto rispondere a questa domanda.
 
Aurelio Porfiri
Un pensiero su “USI E ABUSI di Aurelio Porfiri: omelia, omelia, per piccina che tu sia…”
  1. esistono casi in cui il celebrante nell’esposizione e commento dell’Omelia di passi della Scrittura, del Vangelo della messa del giorno la sostituisca per un Beato che lui preferisce?

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