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“Ho  dubbi sulla spontanea conversione di Silvia Romano all’ islam, però è bene aspettare”: lo dice in questa intervista che  ci ha rilasciato il noto Imam Nader Akkad, molto stimato in Vaticano.

Imam,  che cosa pensa della conversione della cooperante?

“La conversione all’Islam e comunque a qualsivoglia religione, è un fatto serio e ha bisogno prima di tutto della libertà. Occorre pertanto valutare con attenzione le condizioni nelle quali questa conversione, come dice la ragazza, è arrivata. In particolare, quella all’Islam  ha bisogno di molto tempo per assimilare le basi del credo”.

Tuttavia Silvia poteva benissimo, una volta salita sull’ aereo, ritornare quella di prima in caso di dissimulazione per  motivi di paura…

“Esiste sempre l’ ipotesi della sindrome di Stoccolma. O ancora un’ altra eventualità che non sappiamo, ma mi pare  possibile”.

Quale?

“Chi può negare che Silvia sia sotto ricatto, nel senso che qualcuno a lei caro o vicino è  ancora nelle mani dei rapitori e dunque le impongono a distanza di recitare questa parte per ragioni di proselitismo? Costoro non sono dei buoni musulmani, ma dei terroristi e l’ intera vicenda  crea solo danni all’ islam e non vantaggi”.

Cioè?

“L’Islam ne esce per quello che non è”.

Trova adeguato che Silvia sia scesa dall’aereo vestita a quel modo e sia andata così dal Presidente del Consiglio?

“Non doveva andare così, era preferibile che non rinunciasse alla sua italianità. La ragazza è intelligente e sveglia e quel pizzico di esibizionismo mi autorizza alla tesi che le dicevo prima: forse lancia messaggi ai rapitori per gente ancora nelle loro mani. Certamente sono felice del suo ritorno libera”.

Bruno Volpe

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