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Dovrebbero essere circa 500 i permessi rilasciati dalle autorità israeliane ai cristiani della Striscia di Gaza per le prossime festività natalizie. Secondo quanto riferito al Sir dal parroco latino della Striscia, padre Gabriel Romanelli, “se questi visti fossero confermati significherebbe che un cristiano su due – la comunità cristiana gazawa conta intorno ai mille fedeli, dei quali solo poco più di 100 cattolici – potrebbe uscire da Gaza per recarsi a Betlemme, Gerusalemme e Cisgiordania, dopo due anni e oltre di stop”. “I permessi sono stati annunciati ma non ancora rilasciati. Speriamo nei prossimi giorni di conoscere i nomi di coloro che potranno godere del visto”.

Non mancano, tuttavia, i timori legati alla pandemia da Covid soprattutto adesso che in Israele è stata identificata, su un cittadino proveniente dal Malawi, la nuova variante del virus proveniente dal Sudafrica, la B.1.1.529. “Israele è a un passo dal dichiarare lo stato di emergenza” ha commentato ieri il primo ministro israeliano Naftali Bennett. “Speriamo – afferma padre Romanelli – che non ci siano conseguenze negative per il rilascio dei visti ai cristiani”. A tale riguardo il religioso sottolinea il fatto che “una delle condizioni per presentare la richiesta di visto – le cui procedure sono state avviate sin dallo scorso settembre – era quella che ogni richiedente doveva aver concluso l’iter vaccinale, quindi avere avuto la doppia dose di vaccino ed essere in possesso di regolare documentazione”, una sorta di Green Pass. “Tra l’altro – aggiunge il parroco – la situazione nella Striscia, per quanto riguarda i contagi, appare essere sotto controllo. Non ho dati aggiornati ma la vita nella Striscia va avanti, scuole, università, negozi, attività lavorative sono aperte. La popolazione è prudente e questo produce effetti positivi sui contagi”.

“Le autorità israeliane – spiega il parroco – hanno dichiarato che i permessi quest’anno saranno rilasciati anche ai gazawi di età compresa tra i 16 e i 35 anni, cosa che in passato non si è mai verificata. Questa per noi è una buona notizia. La validità dei permessi va dal 24 dicembre al 19 gennaio”. Si tratta, però, di “un periodo troppo a ridosso del Natale, per questo abbiamo chiesto ad Israele di anticipare la validità di qualche giorno così da consentire ai cristiani di raggiungere in tempo Betlemme ben prima del 24 dicembre, notte di Natale. Abbiamo anche inoltrato richiesta per far uscire una delegazione del Gruppo scout con la banda per partecipare all’ingresso solenne del Patriarca a Betlemme. Non abbiamo avuto ancora nessuna risposta”. Il Patriarca sarà a Gaza dal 17 al 19 dicembre. “In questi giorni – annuncia padre Romanelli – visiterà alcune famiglie cristiane, celebrerà la Messa di Natale il 19 dicembre, anticipando come tradizione quella del 25. I bambini metteranno in scena il presepe vivente e faranno al Patriarca alcune sorprese che stanno preparando in questi giorni. In parrocchia stiamo organizzando il programma religioso delle festività per coloro che non riceveranno il permesso e che per questo saranno costretti a restare a Gaza. Alle 19 del 24 dicembre celebreremo la messa di Mezzanotte cui seguirà un momento di festa con tutti i cristiani, anche gli ortodossi che solitamente partecipano anche alle nostre preghiere e attività pastorali”. (SIR)

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