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Una doppia profanazione di Chiese, una reale, l’altra “virtuale”, è avvenuta nei giorni scorsi. La profanazione reale è accaduta nella bellissima città di Salisburgo dove, in occasione di una manifestazione chiamata “Pfingsten 2016″ (vedi QUI), la Cattedrale cattolica della città, consacrata ai santi Ruperto e Virgilio e i cui primi lavori di costruzione iniziarono nel lontano 774, è stata scelta come sede di una festa della Gioventù che non ha tenuto conto delle minime esigenze di rispetto del luogo sacro.

Infatti, sono stati organizzati balli da discoteca e balletti di dubbio gusto, cori, interviste da salotto televisivo (collocato in Duomo), centinaia di cellulari in funzione in tutto l’edificio sacro anche durante la Messa, adorazione eucaristica senza nessun rispetto esteriore per Gesù presente nelle sacre specie e via dicendo.

L’arcidiocesi di Salisburgo, dove rispetto agli anni ’50 la percentuale di battezzati sul totale della popolazione è scesa del 15%, i sacerdoti (secolari e regolari) si sono dimezzati, i religiosi si sono quasi dimezzati e le religiose ridotti del 75%, dal 18 novembre 2013 è retta dall’arcivescovo Franz Lackner, frate minore.

La profanazione “virtuale”, che sta diventando virale sul web, è quella accaduta in Francia, dove un giornalista non meglio identificato ha pensato bene di ritoccare con photoshop una foto della cattedrale Sainte-Croix d’Orléans, rendendola artificialmente illuminata con i colori LGBT, in omaggio alle vittime di Orlando.

Inutile dire che l’iniziativa puntava a ridicolizzare la Chiesa Cattolica (la bandiera arcobaleno è avversata dal cattolicesimo in quanto simbolo dell’omosessualità praticata e da promuovere, in contrasto all’insegnamento della Sacra Scrittura e al Magistero) ed ha ingannato molti giornalisti, sia in Francia che in Italia. Ma alla fine il trucco è stato scoperto, rimane tuttavia lo scandalo. Anche una foto ritoccata può turbare i più piccoli nella fede che non hanno possibilità di verificare.

Matteo Orlando

Un pensiero su “Orleans e Salisburgo, doppia profanazione delle cattedrali”

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