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Islam1I tragici fatti di Parigi, col loro pesante tributo di sangue, sono ancora sotto gli occhi di tutti. Ne parliamo, specialmente in relazione al rapporto con l’ Islam, col vescovo emerito della diocesi di Troia- Lucera, monsignor Raffaele Castielli.

Eccellenza bisogna essere preoccupati oggi?

“Io lo sono, senza fare drammatizzazioni, un certo timore esiste. Lo dimostrano i fatti. Penso che senza una inversione di tendenza e andando avanti a questo modo, la pace nel mondo e del mondo, sia a rischio”.

Si parla di  frattura tra Islam moderato e violento, che cosa pensa?

“Il discorso, su questo tema, sarebbe molto lungo e comporterebbe ore di discussione. Il vero problema, al momento, è che anche dentro l’ Islam esiste sconcerto e frattura, non vi è unità e ci sono divisioni, opinioni divergenti, interpretazioni del Corano distinte che spesso portano a divaricazioni tra dottrina e prassi”.

Ci sta anche chi, nella politica, sostiene che in Italia e in Europa abbiamo permesso una immigrazione indiscriminata e selvaggia, con troppi ingressi di migranti tra i quali potrebbero confondersi dei terroristi.

“L ‘immigrazione in sè stessa non è un male, anzi la reputo persino necessaria e  le migrazioni hanno caratterizzato tutte le epoche della storia. Semmai, a suo tempo, questo è vero, occorreva maggior discernimento nel valutare i presupposti e le caratteristiche di chi entrava da noi. Bisognava accertarsi con rigore e occorre farlo anche ora, su chi entra, chi è che cosa fa, se ha la pistola o no. Ho la sensazione che gli islamici siano poco propensi alla integrazione tra di noi. Hanno i loro rioni nei quali vivono prevalentemente raggruppati e dunque non fanno squadra con gli altri. Non si integrano e neppure ritengo che cerchino questa integrazione, salve eccezioni ovviamente”

Siamo davanti ad uno scontro di civiltà?

“Non userei le parole scontro o guerra che sono antipatiche. Mi limito a dire, certamente, anche tra gli islamici possono nascondersi violenti e e persone che non sopportano i valori e la cultura occidentale. Inutile fingere o ignorare che in molti di loro esiste una mentalità che confligge con i valori dell’ Occidente”.

Cosa pensa del Corano?

“E’ questo un libro di non agevole interpretazione che tuttavia deve essere rispettato. In quel libro assieme a tante cose buone, ve ne sono alcune discutibili e non compatibili con la idea cristiana della famiglia, della donna e del matrimonio”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Monsignor Raffaele Castielli: “Molti islamici hanno una mentalità che confligge con i valori dell’Occidente””
  1. Dialogo tra Figlio (F) e Padre (P) su Maometto e la sua religione,
    scritto da San Giovanni Bosco:

    F. … se Maometto era ignorante, né fece alcun miracolo,
    come potè propagare la sua religione?
    P. Maometto propagò la sua religione, non con miracoli o colla persuasione delle parole, bensì colla forza delle armi. Religione che, favorendo ogni sorta di libertinaggio, in breve tempo fece diventar Maometto capo di una formidabile truppa di briganti. Insieme con costoro scorreva i paesi dell’Oriente guadagnandosi i popoli, non con l’insinuare la verità, non con miracoli o con profezie; ma per unico argomento egli innalzava la spada sul capo dei vinti gridando: o credere o morire!

    F. Canaglia, sono questi gli argomenti da usarsi per convertire la gente?
    Senza dubbio, essendo Maometto tanto ignorante, avrà disseminato nel Corano molti errori?
    P. Il Corano si può dire una serie di errori, i più madornali contro la
    morale e contro il culto del vero Dio. Per esempio, scusa dal peccato chi nega Dio per timore della morte; permette la vendetta; assicura ai suoi seguaci un paradiso, ma pieno di soli piaceri terreni. Insomma la dottrina di questo falso profeta permette cose tanto oscene, che l’ animo cristiano ha orrore di nominare.

    F. Che differenza passa tra la Chiesa Cristiana e la Maomettana?
    P. La differenza è grandissima. Maometto fondò la sua religione colla violenza e colle armi: Gesù Cristo fondò la sua Chiesa con parole di pace, servendosi de’ poveri suoi discepoli.

    Dialogo estratto dal trattato popolare sulla vera religione dal titolo «Il Cattolico istruito nella sua religione: trattenimenti di un padre di famiglia co’ suoi figliuoli, secondo i bisogni del tempo, epilogati dal Sacerdote Bosco Giovanni» (1853)

    Testo integrale del trattato:
    http://www.donboscosanto.eu/oe/il_cattolico_istruito_nella_sua_religione.php

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