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L’1455278371815.jpg--don_pino_caiazzo_arcivescovo_di_matera_irsinacrotone_perde_il_prete_che_annotava_i_tumoriarcivescovo eletto di Matera- Irsina (prenderà posesso della diocesi il prossimo 16 aprile), don Pino Caiazzo, del clero di Crotone, non ha il minimo dubbio e dice.” Rispetto per la cultura, legalità e solidarietà, sono queste le mie priorità alle quali voglio ispirarmi”. Non a caso, Matera nel 2019 sarà capitale italiana della cultura. Lafedequotidiana ha intervistato don Caiazzo.

Don Caiazzo, Matera sarà nel 2019 Capitale italiana della Cultura, le sembra una opportunità importante  da sfruttare?

”  Indubbiamente è una cosa buona  e rilevante. La cultura da sempre merita un posto  centrale nella vita di tutti. Un paese senza cultura e amore per la stessa non ha futuro. Inoltre, la cultura se ben canalizzata, rappresenta veicolo di benessere materiale per la popolazione. Lo ribadisco: facendo le cose perbene e senza imbrogli di nessun tipo, men che meno speculazioni”.

Recentemente, nella città dei sassi, è stata riaperta la Cattedrale, bella  e antica, per troppo tempo inagibile…

” Questo traguardo, la città e la diocesi lo devono  prevalentemente all’opera del mio predecessore monsignor Ligorio e alle sue capacità. Occorre ringraziarlo, come tutti gli uomini di buona volontà che si sono adoperati per questa finalità. La riapertura della Cattedrale è un fatto molto positivo per Matera e per la intera diocesi: non dimentichiamo il significato religioso che ha una cattedrale, punto di sintesi e di unità col vescovo”.

Quali sono le sue sfide?

” Io non parlo di sfide, ma linee guida, direzioni di marcia. Il primo gesto sarà la visita al penitenziario seguendo quella che Papa Francesco chiama  Chiesa in uscita alla quale voglio ispirarmi. Visiterò dunque il carcere per mostrare e dimostrare ai detenuti la mia vicinanza  e portare per quanto possibile misericordia. Poi, inviterò tuttial rispetto della legalità in tutti gli ambiti del sociale, in economia e politica, sarebbe auspicabile sempre la massima trasparenza affinchè davvero la società possa progredire e avanzare, nella solidarietà sociale. Mi piace sottolineare che ogni tipo di mafia e di delinquenza sono un cancro da estirpare con la collaborazione delle forze sane. ”

Venendo all’attualità, che idea ha di famiglia?

“E’ la cellula fondamentale della società e pertanto merita difesa e protezione, anche a livello legislativo. La famiglia, almeno in ottica cristiana, è quella composta da uomo e donna che si donano reciprocamente, aperti alle nuove vite. Putroppo il legislatore  non sembra incoraggiare molto la famiglia, anzi. Magari per correre dietro ad una falsa modernità e così si rischiamo di sfaldare tutto”.

Il Presidente Renzi ha detto che vuole andare nelle parrocchie a spiegare le unioni civili…

” Noi dobbiamo obbedire da cristiani alla legge di Dio. I politici non vengano a fare campagna elettorale in parrocchia. Non possiamo fare alcuno sconto solo perchè uno ha fatto lo scout ed è presidente del Consiglio. Nella parrocchie, se proprio vuol venire, preghi e faccia il fedele. Quello che ha da dire lo dica nelle sedi competenti”.

Bruno Volpe

4 pensiero su “L’arcivescovo eletto di Matera: “Non possiamo fare sconti a Renzi solo perchè ha fatto lo scout””
  1. Si scrive:’ Noi dobbiamo obbedire da cristiani alla legge di Dio. I politici non vengano a fare campagna elettorale in parrocchia. ‘

    Questo mi suscita una serie di domande:
    Non è venuto Gesù a dare compimento, a compiere la legge nell’amore?
    Ma i pastori e i cristiani che dalle parrocchie e dai movimenti mostrano un volto del Vangelo che sembrerebbe dipendere nella sua realizzazione dalla attuazione o meno di alcune leggi civili, non giustificano forse il fatto che i politici vadano nelle parrocchie?

    Se i cattolici mostrano di confidare negli stessi mezzi in cui confidano i fautori delle unioni civili, non va forse questo a discapito del Vangelo?

    Se, come dice papa Francesco la fede ‘è un modo di guardare la realtà’ non si rischia usando come mezzo la politica di mostrare di avere lo stesso sguardo di chi non crede?

    In altre parole, si può esprimere il contenuto universale e rivoluzionario del Vangelo usando la forma della rappresentazione politica, o si rischia solo di strumentalizzare la Parola ( nominando invano il nome di Dio )?

    Andrea

  2. Ma, chiedo a me stesso, che ci fosse stato, un solo Arcivescovo che , fino ad oggi, si fosse impegnato e/o avesse condiviso la battaglia per completare la linea Ferroviaria “Ferrandina-Matera ” e poterla, contemporaneamente, collegare al tratto delle FS dell’Adriatico ! Ad Oggi, Nessuno ! neanche il nuovo eletto-designato ! ! Altro che, Matera, capitale della Cultura Europea, per il 2019 ! .

  3. Perché se chi vive nel trascendente non percepisce il contingente é come assente dal presente. Partecipare dei bisogni della comunità e del territorio al di fuori della politica e dei partiti significa dare valore ed essere al bisogno significa riconoscere concretezza allo stesso al di là della strumentalizzazione politica.

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