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“La Chiesa cattolica ha rappresentato la sola voce chiara ed autorevole, ed anche unitaria e credibile, nella controversa storia della nostra nazione specialmente quando questa, cento anni fa, è stata divisa tra Austria, Prussia e Russia . Ma possiamo dire lo stesso in altri casi della nostra storia. I polacchi questo non lo dimenticano, hanno buona memoria. Si spiega così per noi l’ importanza della identità cristiana e cattolica”. Lo dice in questa intervista che ci ha rilasciato un’ altissima esponente dell’influente e potente Istituto Nazionale per la Memoria della Polonia. Parliamo  della dottoressa Katarzyna Ratajczak- Sowa, direttrice del Servizio di Informazione Internazionale del potente istituto.

Dottoressa, di che cosa si occupa il vostro istituto?

” Venne fondato nel 2.000 per  verificare e controllare gli archivi della polizia comunista. I nostri studi degli archivi hanno. possiamo dir, tre compiti principali. Vedere e verificare come certi polacchi a quel tempo sono stati discriminati, affinché la gente sappia davvero che cosa ha fatto di negativo il regime comunista. Un secondo compito è quello di aiutare, nel possibile, a catturare gli artefici di questa repressione, infine un terzo aspetto è curare l’ educazione della gente”.

Da poco la Polonia ha festeggiato i cento anni della riconquista della sua indipendenza. Siete un paese a prevalente presenza cattolica. Che ruolo anche storicamente ha avuto la Chiesa cattolica?

” Intanto è obbligo ricordare la grande figura del nostro Papa e Santo Giovanni Paolo II, questo ricordo lo abbiamo fatto con gli amici ungheresi in occasione dei 40 di elezione al pontificato. La Chiesa cattolica in Polonia è la memoria del Paese, una voce libera, chiara ed autorevole anche quando la Polonia è stata divisa in tre regioni, Austria, Prussia e Russia. Ma in quel tempo la Chiesa ha fatto da momento unificante. I polacchi questo non lo hanno mai dimenticato e mai lo faranno, e tale sentimento si è visto durante le buie parentesi comuniste e naziste. La Chiesa non ha mai taciuto”.

Recentemente in Polonia è stato organizzato un rosario ai confini, in parte criticato all’ estero…

” Ancora una volta ricordo Giovanni Paolo II il quale diceva che non dobbiamo mai avere paura della verità aprendo le porte a Cristo. E’ bene ricordare con orgoglio e fermezza la origini cristiane della nostra nazione e della stessa Europa. Anzi credo che il continente debba proteggere queste belle origini proprio con lo spirito religioso e la fede senza avere paura e vergogna delle usanze, delle tradizioni nazionali. Sinceramente non capisco quando all’ estero, anche in Europa, si cerca di denigrare la nostra Patria. Bisogna essere orgogliosi e fieri delle nostra tradizioni ed origini ed in questo senso la Chiesa cattolica ha avuto ed ha un grande ed importante compito”.

Bruno Volpe

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