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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

VANGELO DEL GIORNO:  domenica 10 marzo 2019

Prima domenica di Quaresima

Il periodo della Quaresima è un tempo di penitenza e mortificazione ma non fine a sé stesso perché il fine è una nuova adesione alla fede. Ecco allora che questo Vangelo oggi ci presenta Gesù che ci insegna a come restare sempre uniti a Dio, nonostante le tentazioni della vita. La Quaresima è come un allenamento per la vita, e di anno in anno, ci convertiamo sempre di più. Convertirsi significa cambiare il modo di vedere il mondo, la realtà. E questo cambiamento è come un “girare”, un “girare-con”. In genere sottolineo il senso del movimento nelle parole perché attraverso il movimento sperimentiamo l’armonia delle cose che ci sono vicine. Infatti, se ci pensiamo bene, solo se ci muoviamo e cambiamo posizione possiamo vedere una cosa in più punti di vista diversi. Ed è proprio questo ciò che siamo chiamati a fare in questo tempo di Quaresima: guardare la nostra vita in una posizione diversa da quella con cui la vedevamo prima! Così possiamo avvicinarci, col nostro impegno di penitenza, a vedere la nostra vita dal lato in cui anche Dio la vede, cioè una meraviglia! È evidente che bisogna faticare molto: la sua posizione non è quella che immaginiamo noi! Ci sono dei movimenti che in teatro-danza  sono detti “di aggiustamento” perché prima di prendere una forma, o di esprimere un movimento, il corpo deve proseguire gradualmente, per aggiustamenti progressivi, fino poi a prendere la forma che si vuole mettere in scena.  Ecco, abbiamo tutta la Quaresima per operare questo aggiustamento del corpo della Chiesa a Cristo. Leggiamo in questo Vangelo che Gesù, il Figlio di Dio, è stato guidato dallo Spirito Santo nel deserto dove rimase 40 giorni tentato da Satana. Anche noi, in questo tempo che la Chiesa ci concede, tempo di 40 giorni, siamo sospinti dallo Spirito a prendere man mano una conformazione a Cristo. Non c’è dubbio: siamo chiamati a operare in noi un cambiamento: la conversione. Questo cambiamento di prospettiva che ci dona lo sguardo di Dio su noi stessi, sulle persone che ci vivono accanto e sul mondo in cui viviamo. Allora, oggi, crediamo nella grazia di questo tempo che inizia! La Quaresima infatti è un tempo sacramentale, tempo in cui, se noi ci disponiamo a farci “guidare dallo Spirito Santo nel deserto” come Gesù, saremo davvero cambiati profondamente, per essere anche noi annunciatori del regno di Dio, che è in mezzo a noi. Buona prima domenica di Quaresima!

Lc 4, 1-13

Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto, per quaranta giorni, tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni, ma quando furono terminati, ebbe fame. Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ a questa pietra che diventi pane». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo». Il diavolo lo condusse in alto, gli mostrò in un istante tutti i regni della terra e gli disse: «Ti darò tutto questo potere e la loro gloria, perché a me è stata data e io la do a chi voglio. Perciò, se ti prostrerai in adorazione dinanzi a me, tutto sarà tuo». Gesù gli rispose: «Sta scritto: Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto». Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, gèttati giù di qui; sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo affinché essi ti custodiscano; e anche: Essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo piede non inciampi in una pietra». Gesù gli rispose: «È stato detto: Non metterai alla prova il Signore Dio tuo». Dopo aver esaurito ogni tentazione, il diavolo si allontanò da lui fino al momento fissato.

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

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