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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

Mc 9, 30-37

Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: «Il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerà». Essi però non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo. Giunsero a Cafàrnao. Quando fu in casa, chiese loro: «Di che cosa stavate discutendo per la strada?». Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse più grande. Sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: «Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti». E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: «Chi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandato».

Il vangelo ci racconta il secondo annuncio della Passione, Morte e Risurrezione di Gesù ai suoi discepoli. E leggiamo che, mentre Gesù annuncia la sua Passione e Morte, cioè il centro della sua vita, del suo dono d’amore per gli uomini, ecco che proprio i suoi più cari amici  sono tutti presi a discutere su chi di loro sia il più grande. Quanto ci assomigliano questi apostoli! Non possiamo negarlo: anche noi spesso ci lasciamo prendere dall’ambizione e cerchiamo di promuovere noi stessi il più possibile. Oggi tutta la società funziona così: i social sono di fatto uno strumento di autopromozione! Oggi siamo messi subito al centro del mondo e per restarci siamo capaci, a volte, perfino di svalutare gli altri, come spesso ci insegna l’arrivismo degli interessi di mercato. Il Vangelo, invece, ci mostra che Gesù conosce gli uomini fino in fondo e sa che ogni essere umano nutre dentro di sè il desiderio di essere il primo. I discepoli hanno timore di ammetterlo, ma Gesù lo sa. E non li sgrida, ma li riprende con grande delicatezza, svelandoci un grande insegnamento: il desiderio profondo di primeggiare su tutti, che ogni essere umano ha, non è cattivo in sé, ma è il modo di realizzarlo che ci rende cattivi, che etimologicamente significa che ci rende “schiavi”! Oggi allora impariamo che quel desiderio profondo di amore e di libertà che abbiamo tutti, si compie se saremo davvero al centro delle nostre relazioni. Ma pensare ed agire in modo che questo posto centrale ce lo diamo noi, è un’illusione! Saremo davvero al centro della nostra vita, delle nostre relazioni, non se ci facciamo grandi noi, ma se ci lasciamo prendere dalle braccia di Gesù, se ci lasciamo abbracciare, quando siamo come quel bambino, che sicuramente a quei tempi non era così amato come potrebbe esserlo uno dei bambini a noi contemporanei! Lasciarsi fare, lasciarsi mettere al centro da un altro, vuol dire fare grandi gli altri! Mettiamo in pratica questo insegnamento di Gesù! Troviamo oggi delle occasioni per fare grandi gli altri e non noi stessi! La via che compie ogni desiderio di grandezza è la piccolezza, la via che compie ogni desiderio di felicità è la croce, che è il dono gratuito di sé agli altri. E questo ci ha insegnato Gesù! Buona giornata!

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici. E’ autrice di un blog dal titolo “Teologia e danza, Liturgia e vita” in cui condivide ogni giorno la meditazione del Vangelo nella rubrica “La Parola danza la vita”.

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