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La teologa Giuliva Di Berardino* commenta (in versione testuale e audio) il Vangelo del giorno.

Ecco l’audio

Ecco il testo

IL VANGELO DEL GIORNO: venerdì 28 Giugno 2019

Sacratissimo Cuore di Gesù

Oggi la Chiesa festeggia la Solennità del Sacro Cuore, la festa dell’Amore di Gesù. Nel Vangelo troviamo una delle parabole più belle di Luca: quella della ‘pecorella smarrita‘. Si tratta di una parabola inseparabile da altre due parabole, quella della “moneta ritrovata” e del “figlio prodigo“. Un trittico che il Vangelo di Luca ci offre per darci un unico messaggio: Dio gioisce nel venire in nostro aiuto, gioisce nel salvarci dal male, si diletta nel ridonarci la dignità e fa festa nel donarci nuova vita e nel farci risorgere con Lui. Infatti quello che ci tocca il cuore, particolarmente in questa brevissima parabola, è proprio la festa che fa questo pastore quando ritrova la sua pecorella perduta. Il Vangelo afferma che: “pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta“. Se ci facciamo caso, sono descritte tutte azioni spropositate: per quanto si può amare una pecorella non si arriva mai a lasciarne 99 per cercarne una e neppure a chiamare gli amici per il ritrovamento di una sola pecora! Capiamo subito che questo pastore è Dio e che la pecorella perduta siamo io e te! E, se a sentire questo racconto il nostro cuore riprende fiducia e speranza è perché queste parole hanno la forza di farci sentire tutta la gioia che questo pastore ha nel cuore in questo ritrovamento. Una gioia che viene dall’amore misericordioso e puro del Padre. Una gioia che si contagia e che fa anche di noi dei pastori che sanno rallegrarsi, che sanno chiamare altri amici a partecipare alla festa del cuore di Dio. Il Vangelo allora oggi ci consegna questa festa del Padre verso di noi, e ce la consegna attraverso la gioia della misericordia, che è l’atmosfera che si respira nello stare con Gesù, nel contemplare il cuore di Gesù, un’atmosfera che fa ardere il nostro cuore, con la stessa fiamma che arde nel cuore di Gesù. Contemplare la misericordia di Dio, l’amore del Padre che accende il cuore di Gesù e lo appassiona per noi, non può che darci gioia. Allora oggi apriamo il cuore al cuore ardente d’amore di Gesù, incontriamoci con Lui! E ricordiamoci: noi, io e te, siamo la gioia di Dio! soprattutto quando abbiamo bisogno di essere salvati, quando ci sentiamo smarriti. Il cuore di Gesù arde sempre d’amore per noi, sempre! E festeggiare il Sacro Cuore di Gesù significa principalmente riconoscere che al centro della nostra fede non ci sono filosofie o teorie dottrinali, quelle vengono dopo! Centro della nostra fede è il cuore di Dio che si rallegra per noi, che si compiace di quello che siamo: sue creature! Certo, è importante sapere che si tratta di una festa di origine devozionale, legata ad un’apparizione di Gesù stesso a Paray-le-Monial a una santa suora, Marguerite Marie Alacoque, che ha ricevuto il messaggio di diffondere la devozione al cuore di Gesù attraverso l’immagine del “sacro cuore”, quella che tutti conosciamo, ma la realtà di quell’immagine e il senso della visione che l’amore di Gesù per noi è un amore concreto, totale, completo, unico! Ed è l’amore che mette in comunione i nostri cuori nella gioia stessa di Dio. Allora accogliamo con umiltà il mistero di questo immenso amore e, in questo giorno, rallegriamoci col Padre se ci sentiamo fragili e lontani da Dio. Se poi ci sentiamo vicini a Lui, portiamo con gioia nel cuore chi si sente lontano e facciamo festa per lui, come ci insegna il vangelo. Sentiremo anche noi nel nostro povero cuore la gioia del cielo che ci fa ritornare a Dio tutti insieme.

Lc 15, 3-7

«Gesù disse ai farisei e agli scribi questa parabola: “Chi di voi, se ha cento pecore e ne perde una, non lascia le novantanove nel deserto e va in cerca di quella perduta, finché non la trova? Quando l’ha trovata, pieno di gioia se la carica sulle spalle, va a casa, chiama gli amici e i vicini e dice loro: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la mia pecora, quella che si era perduta”. Io vi dico: così vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti i quali non hanno bisogno di conversione».

 

 

* Giuliva Di Berardino è insegnante di Religione Cattolica nella scuola pubblica. Laureata in Lettere Classiche a Roma, ha poi conseguito il Baccellierato in teologia presso la Pontificia Università Antonianum di Roma e la Licenza in teologia liturgica presso l’Istituto di Liturgia Pastorale di Padova. Attualmente è dottoranda nello stesso Istituto. Consacrata nell’Ordo Virginum della diocesi di Verona, mette a servizio della Chiesa la sua esperienza nella danza biblica e nella preghiera giudaico-cristiana guidando laboratori di danza e preghiera, dedicandosi all’evangelizzazione di strada e all’accompagnamento dei giovani. In seguito ai diversi interventi sulla teologia del corpo e della danza e ai numerosi laboratori svolti in Italia e in Europa, di recente ha pubblicato il libro “Danzare la Misericordia”, ed. dell’Immacolata, in cui descrive una vera e propria spiritualità della danza di lode, a partire dalla Bibbia. E’ anche pedagogista del movimento e guida di esercizi spirituali per giovani, religiosi e laici.

La teologa Di Berardino gestito la pagina YouTube: https://www.youtube.com/channel/UCE_5qoPuQY7HPFA-gS9ad1g

Per contattarla scrivere a: giuliva.diberardino@gmail.com

 

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