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La Fede Quotidiana ha intervistato il grande musicista partenopeo Enzo Avitabile, molto religioso e legato alla figura di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, che si è speso per far intitolare una strada di Marianella, quartiere napoletano, al santo musicista che scrisse “Quanno nascette ninno”, che noi oggi conosciamo come “Tu scendi dalle stelle”, una delle canzoni natalizie più famose.

Nato e cresciuto a Napoli in un quartiere popolare, Avitabile, ha studiato sassofono e iniziato ad esibirsi in pubblico all’età di sette anni. Si diploma poi in flauto al conservatorio di San Pietro a Majella. Nel corso della sua carriera, ha collaborato con i grandi della musica nera quali James Brown, Tina Turner, Maceo Parker, Marcus Miller, Richie Havens, Randy Crawford, Afrika Bambaataa, Pino Daniele ed Edoardo Bennato. Nel 2017 ha vinto due David di Donatello per aver composto la colonna sonora del film “Indivisibili” di Edoardo De Angelis: Miglior musicista e Migliore canzone originale (Abbi pietà di noi). Un anno dopo, viene chiamato a partecipare al Festival di Sanremo 2018 in coppia con Peppe Servillo nella categoria Campioni con la canzone “Il coraggio di ogni giorno”, classificandosi dodicesimo.

Maestro, perché ha voluto che nel suo quartiere fosse dedicata proprio a Sant’Alfonso Maria de’ Liguori?

E’ un sogno che coltivavo da anni: far dedicare una strada a Sant’Alfonso, proprio nella zona in cui nacque e visse. Insieme ad alcune associazioni del territorio ci siamo molto impegnati ed alla fine abbiamo ottenuto il risultato sperato. Così Napoli avrà una sua “via del Borgo Alfonsiano”, in onore della zona che si sviluppò, nel cinquecento, attorno alla casa di un santo molto vicino ai poveri.

Il musicista Avitabile è ovviamente legato al musicista Sant’Alfonso…

A Sant’Alfonso sono legati non solo i musicisti, ma anche gli avvocati: cominciò con quella carriera, poi decise che doveva essere un avvocato di tutti, un avvocato del popolo e si fece sacerdote. Poi divenne l’inventore della musica sacra popolare componendo “Quando nascenne Ninno”. Fu anche il primo cantautore in lingua dialettale. Ma soprattutto fu il punto luce di questo territorio.

Come vive la fede un artista come lei, che è sempre in viaggio e sempre preso da mille attività?

Sicuramente non sono al livello di Sant’Alfonso, anche se ho fatto un “giro di santi”: da Sant’Alfonso a Sanremo… La fede per me rappresenta un percorso individuale, personale, che serve a ritrovare me stesso ogni giorno. La fede è il mio supporto e la preghiera costante mi aiuta a migliorare quello che sono. E’ fondamentale per me. Nella vita di tutti i giorni dirsi cristiano può essere complicato, perché quando lo dichiari la gente può reagire differentemente. A me non importa, io sono stato buddhista quattro anni, poi sono tornato alla fede cattolica e sono felice. Amo molto praticare il rosario come preghiera di sostegno per la mia vita.

Qual è il suo pensiero su papa Francesco?

Ho io anche tenuto un concerto per lui, sono stato anche in udienza. Questo Papa mi piace molto, lui interpreta gli aspetti della contemporaneità della nostra fede, una fede pratica, che “esce”. C’è chi lo vede in maniera diversa, ma io non lo vedo, lo sento. Quando papa Francesco è stato eletto io ho avuto maggior coscienza di alcuni lavori che avevo già scritto e mi sono completamente ritrovato con lui quando parla della fede della gente e delle periferie dell’anima.

Cosa riserva il futuro più immediato ad Enzo Avitabile?

Oltre ai concerti del mio tour, che continua per tutto Italia, sto preparando una bella iniziativa al San Carlo, di cui presto daremo maggiori dettagli.

Michele M. Ippolito

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