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Per le celebrazioni del 25 Aprile, il governo dopo le proteste dell’Anpi ha dato disco verde sia pure nelle forme “compatibili con lo stato di emergenza”. Silenzio ancora sulle messe con popolo. Abbiamo chiesto un parere a don Remo Bonola, sacerdote romano, cappellano alla Stazione Termini.

Don Remo, celebrazioni sul 25 Aprile (sia pur con regole di prudenze), messe col popolo ancora no. Come mai?

“Noi stiamo aspettando quello che almeno a Roma ci dirà il Vicariato il prossimo tre Maggio e a questo ci atteniamo. Tuttavia noto, ed è vero, una disparità di trattamento, due pesi e due misure. Già la festa del 25 Aprile per come si svolge è diventata opinabile…”.

Cioè?

“Una liturgia a senso unico come se solo una parte sia colpevole di tutto, mentre occorre piangere anche le vittime del comunismo. Insomma a me questa giornata del Bella Ciao non entusiasma, ma sono i cattolici a meritarsi e cercarsi questa situazione”.

Che cosa vuole dire?

“I cattolici in Italia si sono ritirati come lumache nel guscio, dormono e arriviamo ad un fatto molto grave come quello del 25 Aprile di questa volta, cioè la disparità di trattamento. Mi domando dove sono finiti i cattolici veri italiani e i tanti cosiddetti politici di ispirazione cattolica, quelli che tali si definiscono a parole”.

La stampa cattolica?

“Non esiste più ed anche testate importanti come Avvenire e Famiglia Cristiana obbediscono ormai ad una logica catto-comunista al servizio del capitale e non dei veri poveri”.

Il Papa?

“Sta dicendo cose serie e di grande importanza, bisogna apprezzarlo, specie quando parla dei poveri veri, nel cui volto dobbiamo vedere in spirito di carità, quello di Cristo. Ma una cosa è la carità cristiana, altra è la filantropia di sinistra”.

Lei parlava della stampa…

“Ma la vedete la mattina? Solo giornali di sinistra, mentre uno spazio piccolo agli altri. Poco alla volta stiamo diventando un regime di stampo cinese. Tutto questo, come ha detto di recente Galli Della Loggia che pur credente non è, dipende dalla progressiva scristianizzazione dell’Europa che non ha futuro”.

Due uomini delle Forze dell’ Ordine hanno a Cremona interrotto una messa…

“Fatto molto grave e spiacevole, che non mi meraviglia. E’ in atto una persecuzione subdola e silenziosa contro la Chiesa”.

Bruno Volpe

Un pensiero su “Don Remo Bonola sui “due pesi e le due misure: messe no, 25 Aprile sì…””

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