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“Mondragone? Una bomba annunciata”: il coraggioso parroco campano don Maurizio Patriciello commenta in questo modo quanto avvenuto a Mondragone con…incontri ravvicinati e non affettuosi tra locali e contadini bulgari.

Don Maurizio, la ha sorpresa tutto questo?

“Niente affatto, era nell’ aria. Siamo alla summa di problemi antichi ed atavici mai risolti anche per la volontà di non farlo. Penso al litoriale domiziano tristemente abbandonato a sè stesso ed è un gioiello dal punto di vista dell’ aspetto territoriale. La politica locale si è disinteressata e talvolta ha persino permesso che la camorra entrasse nel tessuto connettivo e sociale. Inutile dire che le immagini di Mondragone mi fanno ribrezzo, incommentabili”.

Che responsabilità ha, se la ha, la politica?

“Ha fatto degenerare il problema. Come le dicevo avevamo una costa, la marina di Castelvolturno, molto bella, la gente veniva ad investire e comprare villette per la stagione estiva, ora tutto in malora. Ricordate che Castel di Principe, Paese che tristemente ha dato il nome ad un clan è poco distante. Naturalmente non me la prendo con la cittadinanza che è nella stragrande maggioranza fatta da gente onesta. Però la camorra per un suo disegno, ha impedito la rinascita e lo sviluppo di quell’area e probabilmente la politica distratta lo ha anche permesso, la camorra ad un certo punto, si è fatta politica, la gente tace per paura e questo conviene a chi tira le fila. Sono arrivati tanti migranti, manovalanza a basso costo. E’ una bomba sociale”.

Il ruolo della Chiesa?

“Fa quello che può ed anche di più per lenire povertà vecchie e nuove, ma temo la povertà e spero che a settembre le cose non degenerino. Tante fabbriche hanno chiuso ed altre sono già finite nelle mani della camorra che ha soldi liquidi per investire e fare acquisti. Altre, inevitabilmente cadranno nelle grinfie della delinquenza per motivi di bisogno. Le ribadisco, che Mondragone è una miscela esplosiva, come tante da queste parti”.

Bruno Volpe

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