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Il Centro Astalli esprime “profondo cordoglio e dolore per le vittime” e “preoccupazione per la sorte dei migranti riportati indietro che cercavano di venire in Europa per fuggire dalla Libia, Paese in guerra e altamente instabile”. Lo fa con una nota, riferendosi alla morte di almeno 45 migranti e rifugiati il 17 agosto, in quello che è “il naufragio di maggiori proporzioni registrato al largo della costa libica quest’anno”.

“In mare in queste ore sono segnalate altre imbarcazioni in difficoltà con a bordo migranti che rischiano la vita in assenza di operazioni di soccorso da parte dell’Ue”. La posizione del Centro Astalli è quella di “evacuare i migranti forzati dalla Libia”, considerata “l’unico modo per interrompere l’ecatombe nel Mediterraneo”.

“Si impegnino risorse per aprire vie legali e quote d’ingresso negli Stati europei per coloro che fuggono da povertà, guerre e crisi umanitarie. Lasciar morire in mare i migranti non ci rende più sicuri o immuni dai mali del mondo”.

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