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La Fede Quotidiana ospita il breve commento del giovane teologo Matteo Orlando* alle liturgie (Liturgia delle Ore e Liturgia della Parola) di oggi 18 Febbraio 2018, Prima Domenica di Quaresima.

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In questa prima domenica di Quaresima (anno B), Il santo Vangelo (Mc 1,12-15) ci ricorda che Nostro Signore Gesù Cristo nella sua natura umana ha vissuto in prima persona cosa significhi respingere Satana e porre al primo posto le cose divine. “In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: ‘Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo’ ”.

Il Figlio di Dio, vincitore del peccato e della morte, servito nel deserto dagli angeli, vuole incoraggiarci a perseverare nel cammino di conversione. Nostro Signore consacrò l’istituzione del tempo penitenziale con il digiuno di quaranta giorni, e vincendo le insidie dell’antico tentatore ci insegnò a dominare le seduzioni del peccato.

Il santo vescovo Agostino, nella Seconda Lettura dell’Ufficio delle Letture di oggi, commentando il Salmo 60 (2-3) ci ricorda che “la nostra vita in questo pellegrinaggio non può essere esente da prove e il nostro progresso si compie attraverso la tentazione. Nessuno può conoscere se stesso, se non è tentato, né può essere coronato senza aver vinto, né può vincere senza combattere; ma il combattimento suppone un nemico, una prova. […Gesù] ci ha come trasfigurati in sé, quando volle essere tentato da Satana. Leggevamo ora nel vangelo che il Signore Gesù era tentato dal diavolo nel deserto. Precisamente Cristo fu tentato dal diavolo, ma in Cristo eri tentato anche tu. Perché Cristo prese da te la sua carne, ma da sé la tua salvezza, da te la morte, da sé la tua vita, da te l’umiliazione, da sé la tua gloria, dunque prese da te la sua tentazione, da sé la tua vittoria. Se siamo stati tentati in lui, sarà proprio in lui che vinceremo il diavolo. […] Fosti tu ad essere tentato in lui, ma riconosci anche che in lui tu sei vincitore. Egli avrebbe potuto tener lontano da sé il diavolo; ma, se non si fosse lasciato tentare, non ti avrebbe insegnato a vincere, quando sei tentato”.

Come hanno fatto i beati e i santi ricordati questo 18 Febbraio 2018: il Beato Domenicano Giovanni da Fiesole (Detto Beato Angelico O Fra Angelico); il santo abata Angilberto di Centula; le sante Costanza ed Esuperia di Vercelli; i santi martiri Giovanni Pietro Neel, Martino Wu Xuesheng, Giovanni Zhang Tianshen 3 Giovanni Chen Xianheng, morti in Cina il 18 febbraio 1862; i Martiri di Ostia (Massimo, Claudio, Prepedigna, Alessandro e Cuzia); il martire in Cina san Francesco Regis Clet; il santo sacerdote Teotonio; san Tarasio   patriarca di Costantinopoli; i santi Sadoth e centoventotto compagni martiri; il santo vescovo Elladio di Toledo; il beato martire mercedario Mattia Malaventino; il beati martiri Guglielmo Harrington, Giovanni Pibush; Giorgio (Jerzy) Kaszyra; santa Geltrude (Gertrude) Comensoli.

*Matteo Orlando, laurea in Giurisprudenza e Licenza in Teologia Spirituale, è giornalista pubblicista e autore dei volumi Faithbook: La fede cattolica nel tempo dei conigli e Sotto attacco: La scure di revisionisti e censori sui beati e i santi.

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