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di Mariella Lentini*

Nei tempi antichi, in Medio Oriente, esisteva una particolare forma di ascetismo. Alcuni monaci, chiamati “stiliti” (significa “coloro che vivono su una colonna”) per contemplare Dio ancora più in solitudine, costruivano una colonna alta parecchi metri e trascorrevano tutto il loro tempo in cima, dentro uno spazio esiguo, quasi sempre in piedi. Uno di loro è Simeone, chiamato appunto Stilita. Al suo nome è stato aggiunto Giovane per distinguerlo dal primo e più famoso “stilita”, Simeone Stilita il Vecchio.

Il santo ricordato oggi nasce ad Antiochia (Siria) intorno al 521. Fin da ragazzino vive con altri monaci ed in particolare diventa amico di un monaco stilita, Giovanni, che vive su di una colonna. Anche Simeone comincia a condurre questo tipo di vita che da molti viene considerato non normale, anzi, proprio da persone prive di senno. Invece Simeone verrà ordinato sacerdote e il vescovo, per poterlo avvicinare, dovrà salire su di una scala. Altri salgono la scala: i monaci che gli portano acqua e poco cibo, chi desidera parlare con lui e chi vuole ricevere dalle sue mani la comunione.

Lo stilita cambia spesso città, dove viene bene accolto dai vescovi locali. Diventa sempre più famoso e tutti parlano di lui. Lo cercano per avere un consiglio, ma anche per ottenere guarigioni. Si parla di tanti miracoli avvenuti grazie alle sue preghiere. Non a caso il Monte Mirabile (Antiochia), dove Simeone si stabilisce su una colonna altissima negli ultimi quarantacinque anni della sua vita, viene denominato la “Collina delle Meraviglie” per i tanti prodigi avvenuti in questo luogo. Il monaco viene preso ad esempio per la sua umiltà, la sua fede, le sue rinunce e il suo stile di vita. Egli è vegetariano, prega sempre, aiuta il prossimo con le sue parole, opera conversioni, dove regna la discordia porta la pace.

Si dice che parli con Gesù e con gli angeli. Simeone, con la sua presenza su di una colonna, ben visibile da tutti, in un’epoca in cui dilagano la dissolutezza dei costumi e i comportamenti deplorevoli, rappresenta un modello da seguire e un motivo di riflessione. Un’occasione per poter scegliere il Bene e non il Male. Il monaco “stilita” muore nel 592 circa, in Siria, sul Monte Mirabile, la “Collina delle Meraviglie”.

* Autrice del libro
“Santi compagni guida per tutti i giorni”

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