Ti è piaciuto? Condividi!

“Fine vita, legge ideologica. Pochi i parlamentari cattolici contrari. Evitare il clerico-grillismo.” Lo dice in questa intervista a La Fede Quotidiana Monsignor Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale in Sicilia, a proposito della legge sul testamento biologico.

Eccellenza, la Camera ha approvato la legge sul fine vita. Qual è la sua idea?

” E’ une legge fatta di compromessi e, rispetto alla stesura originale, qualche cosa è cambiata, ma nel complesso non va e non soddisfa”.

Perchè?

” Ha tanti aspetti problematici. Giusto certamente dire di no all’ accanimento terapeutico, ma la legge rischia di normare valori che vanno contro la vita e non è azzardato sostenere che porti ad una eutanasia mascherata. La giudico una normativa per lo meno ambigua”.

Esiste il problema di idratazione ed alimentazione assimilate alle cure…

“Questo non è giusto. Non ritengo sia possibile negare acqua e cibo al malato, questo è un fatto prima di tutto, di umanità. Spero che al Senato certe valutazioni siano riviste o modificate”.

La battaglia per la difesa della vita appartiene solo ai cattolici?

” No, è una scelta di civiltà che riguarda tutti, credenti e non, evitando di scivolare nell’ individualismo. L’ uomo non è una monade isolata. La scelta a favore della vita riguarda tutti. Io non ne farei una questione di religione”.

Che cosa spinge a legiferare in tal direzione?

” E’ una legge che rispecchia un clima ostile alla vita e una visione ideologica. Si parla di nazioni che praticano il fine vita come  posti di progresso. Non concordo. Solo perché gli altri fanno questo, devo accodarmi anche io? Perché me lo impongono?’ Non è progresso. Occorre mantenere fermi principi etici per valutare quello che è bene e quello che male.  Constato che i parlamentari cattolici contrari sono stati  pochi. Indubbiamente è importante  in politica l’ arte del compromesso e della mediazione, ma il problema di fondo è che per un piatto di lenticchie non si può  snaturare la propria identità”.

Nei giorni scorsi Avvenire ha pubblicato una intervista a Grillo e il direttore di Avvenire ha rilasciato una intervista al Corriere nella quale parlava di punti di contatto con i 5 stelle…

” Detto che la legge sul fine vita parte da uno steccato ideologico, passo a Grillo. Lui e i 5 Stelle non hanno punti di contatto con i cattolici. Un giornale ovviamente è libero di fare le interviste che vuole e dialoga con tutti, ma è sbagliato dare la impressione di un clerico-grillismo. I 5 Stelle difendono i poveri e il creato, bene. Ma sono contro la vita e  per leggi anticristiane, non sappiamo esattamente che  cosa pensano e vogliono. Il loro pensiero non collima con la dottrina sociale della Chiesa”.

Bruno Volpe

3 pensiero su “Il vescovo Pennisi: “Il M5S è anticristiano””
  1. I veri anticristiani il vescovo Pennisi lo sa dove sono, non perde mai un’occasione per emergere sui media, i 5stelle sono persone pulite che intendono la politica come servizio no come professione e Lei come Pastore dovrebbe capire

  2. Mons. Pennisi ha pienamente ragione: il M5S è un movimento dallo spirito giacobino e anticristiano. Sui principi non negoziabili, quali difesa della vita dal concepimento al suo tramonto naturale e della famiglia vera fondata sul matrimonio fra un uomo e una donna, è in contrasto forte con quanto insegna il Magistero della Chiesa. Un cattolico non può votare per il M5S.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.